Mezzo milione di euro tra aziende e immobili. È il valore dei beni confiscati a Tommaso Lo Presti, detto U pacchiuni, boss del mandamento mafioso palermitano di Porta Nuova, adesso definitivamente nella disponibilità dello Stato dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato il giudizio dei colleghi a novembre del 2020. Lo Presti era stato arrestato nel 2014 nell’ambito dell’operazione Iago: secondo l’accusa, avrebbe guidato il mandamento di Porta Nuova oltre a occuparsi di traffico di droga e gestione illegale delle scommesse. Un testimone passato poi alla moglie, secondo le indagini successive. Condannato a 12 anni, l’uomo è detenuto nel carcere di Voghera, in provincia di Pavia. A passare allo Stato sono diversi beni, tutti a Palermo: il complesso aziendale dell’impresa di riparazione auto D’Alia Fabio – ritenuta a lui riconducibile -, un magazzino e un’abitazione.
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