Il Comune di Mazzarrà Sant’Andrea, sede di una delle più grandi discariche della Sicilia, è stato commissariato per mafia. La decisione è stata presa nella seduta di ieri dal Consiglio dei ministri, su proposta del titolare dell’Interno, Angelino Alfano.
La delibera arriva dopo il lavoro della commissione nominata dal prefetto di Messina, Stefano Trotta, che nelle ultime settimane ha setacciato gli atti del Comune. Dalla relazione finale emergerebbero le ingerenze mafiose nella gestione dell’ente. Che adesso passerà nelle mani di una commissione straordinaria nominata con decreto del presidente della Repubblica e che resterà in carica per 18 mesi, prorogabili per 24.
Il Comune del Messinese è al centro della recente operazione Riciclo della Procura peloritana. Un’inchiesta nata dalla gestione della discarica da parte della società a capitale misto Tirrenoambiente, capace di produrre danni alle casse municipali superiori a 12 milioni e mezzo di euro. A settembre il sindaco Salvatore Bucolo è stato arrestato. Insieme a lui, colpiti da misure cautelari anche alcuni amministratori di Tirrenoambiente e il senatore di Forza Italia, Lorenzo Piccioni. In quell’occasione sono stati anche sequestrati beni per 3 milioni e mezzo di euro.
Le indagini svelerebbero un giro illecito d’affari condotto speculando sull’attività della discarica sequestrata nel novembre dello scorso anno, poiché ritenuta pericolosa. Secondo la Procura, il sindaco Bucolo sarebbe responsabile del mancato recupero di diversi milioni di euro dovuti al Comune da parte di Tirrenoambiente e del conseguente accordo transattivo favorevole alla società. Atti che avrebbe condotto in solitudine, senza la complicità dei suoi assessori. Dagli amministratori di Tirrenoambiente avrebbe ricevuto somme in contanti pari a 33mila euro, mediante un abile sistema di tangenti che includerebbe il raggiro dell’anziano parroco della chiesa di Santa Maria delle Grazie. Sarebbe stato il primo cittadino in persona a indurre il religioso a firmare alcune richieste di contributi dirette alla società, per finanziare feste patronali e iniziative di solidarietà. Il denaro, sebbene accreditato sul conto corrente della parrocchia, sembra sia stato incassato personalmente dal sindaco.
Inoltre Angelo Bucolo, fratello del sindaco, arrestato nell’operazione Gotha 5, è ritenuto dagli inquirenti uno dei capimafia del clan dei Barcellonesi che ha imposto per lungo tempo il pizzo ai gestori della discarica, cercando di condizionare anche la vita politica del Comune di Mazzarrà.
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