«La memoria è la base per sconfiggere la mafia». Questa è l’idea di ogni partecipante al corteo che si è svolto ieri a Catania, in ricordo delle vittime della mafia. Molte associazioni e scuole di tutta Italia si sono riunite in piazza Lanza, proprio di fronte al carcere, per ricordare, elencandoli insieme ai detenuti, tutti i nomi di chi ha perso la vita per aver affrontato Cosa nostra.
La memoria è stata anche condivisa grazie alla testimonianza di molti familiari delle vittime. «La mafia – come spiega un attivista dell’associazione Libera – viene alimentata principalmente da noi cittadini, che diamo soldi a spacciatori per passarci una serata con gli amici, o al parcheggiatore abusivo che ci assicura di controllare la nostra macchina. O dai negozi, che per paura, pagano il pizzo».
Si parla soprattutto di questo al corteo: si invitano i giovani ad aprire gli occhi e a non entrare nel giro mafioso. Come detto, l’idea di un elenco di tutte le vittime innocenti delle mafie nasce da Libera, grazie alla volontà del presidente don Luigi Ciotti, insieme a molte madri di vittime innocenti. In particolare quest’anno si è deciso di far leggere i nomi anche ai detenuti da dentro il carcere. Idea che è piaciuta a tutti i partecipanti perché, tengono a precisare, il carcere dev’essere un centro di rieducazione e non di sola punizione.
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