Gestivano una piazza di spaccio a Francofonte, in provincia di Siracusa, e altre due nei quartieri Pigno e Librino di Catania. Nel mirino dei carabinieri sei persone, destinatarie di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito del blitz ribattezzato La cosa. La vendita di droga e marijuana, secondo la ricostruzione dei magistrati della procura di Catania, sarebbe servita a mantenere i detenuti in carcere e a supportare il clan mafioso Cappello-Bonaccorsi. L’inchiesta ha avuto origine dall’inchiesta Notti bianche, che consentì alle forze dell’ordine di arrestare un gruppo specializzato nei furti con spaccata.
Nel territorio aretuseo avrebbe operato Sebastiano Castiglia. Mentre in quello etneo le piazze di spaccio sarebbero state gestite da Alfredo Blancato, Sebastiano Miano, Rosario Ragonese e Maurizio Girone. Il gruppo avrebbe avuto anche disponibilità di armi da guerra.
Nel corso del blitz antidroga i militari hanno scoperto che alcuni degli indagati avevano riempito una culla, con dentro un neonato, di banconote. Con le stesse avevano pure scritto le iniziali della frase «ti voglio bene».
Destinatari misure cautelari:
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