Sindaci occuperanno ad oltranza sedi comunali  «No alla chiusura del punto nascita»

«Presiederemo ad oltranza le sedi dei comuni, fino a quando il ministro Lorenzin non verrà qui a vedere con i suoi occhi quello che succede». Lo ha detto a MeridioNews il vicesindaco di Castellana Sicula Vincenzo Lapunzina che insieme ai sindaci degli altri comuni delle Madonie, Alimena, Bompietro, Gangi, Geraci Siculo, Petralia Soprana, Polizzi Generosa, ha inviato una lettera al ministro della Salute Beatrice Lorenzin (e per conoscenza all’assessore regionale della Salute Baldo Gucciardi e al prefetto di Palermo, Antonella De Miro) a seguito del provvedimento del 31 dicembre 2015, con il quale è stata disposta la chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale madonna dell’Alto di di Petralia Sottana, costringendo partorienti e pazienti del reparto, a dover affrontare almeno 75 chilometri di strada per raggiungere l’ospedale più vicino, quello di Termini Imerese.

«E’ necessario che si renda conto della precarietà delle condizioni di vita nella nostra gente – spiega Lapunzina -. Il problema non è il numero dei parti,  ma la formazione costante del personale, necessaria per ridurre eventuali rischi. Purtroppo qui da noi il numero di nascite è inferiore di gran lunga alla mortalità, ma il punto in questo momento è un altro: evitare che non ci siano più neppure quelle poche nascite che ancora ci sono. Va inoltre precisato che qui da noi non si sono mai verificati casi di malasanità, che invece questa decisione del ministero potrebbe comportare». Il vicesindaco punta infatti sul rischio oggettivo che corre una donna in gravidanza che per raggiungere un ospedale deve percorrere almeno un’ora e mezzo di strada «Una distanza eccessiva – continua – considerando che questi paesi si trovano ad un’altitudine media di mille metri sul livello del mare, (sino ai 1147 metri di Petralia Soprana), per non parlare delle condizioni delle strade, spesso pessime e delle difficoltà nei mesi invernali, quando piove come oggi e le strade sono bagnate o quando le strade sono innevate o addirittura bloccate e avvolte da banchi di nebbia». Altro elemento evidenziato dal vicesindaco di Castellana è poi quello del trasporto «Certo, è possibile chiamare l’ambulanza, ma ricordiamoci che non ci sono ostetrici e medici a bordo, nel caso specifico di una donna che dovesse partorire o dovesse avere un problema».

«Il Punto Nascita di Petralia Sottana verrebbe chiuso perché non rispetta gli standard di sicurezza?  – si legge nella lettera indirizzata al ministro – Quale sicurezza c’è nel mettersi in viaggio in queste condizioni per diversi chilometri? Spostarsi a Termini Imerese è, forse, più sicuro che partorire a Petralia Sottana? Assolutamente no. In questo spostamento non c’è alcuna sicurezza. Anzi, il rischio che il parto sfoci in una tragedia è elevatissimo. Noi, e riteniamo anche Lei, non possiamo e non vogliamo attendere che accadano tragedie prevedibili ed evitabili». Ed ecco l’appello a Beatrice Lorenzin: «Le chiediamo di riconsiderare la decisione di chiudere il Punto Nascita dell’ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana, valutando tutte le ragioni di sicurezza per la mamma e il bambino che, nel contesto dato, diventano servizio indispensabile alle numerose comunità locali. Il Punto Nascita di Petralia Sottana può essere, come è stato da cinquant’anni a questa parte e come pensiamo sia stato valutato dall’Assessorato Regionale, un centro di assistenza sanitaria sicuro e di elevata qualità, anche se le nascite sono al di sotto del parametro di 500 all’anno. Facciamo appello alla sua sensibilità – concludono i sindaci – e le chiediamo di venire qui, sulle Madonie, a verificare di persona le condizioni del territorio e della comunità e a valutare le ragioni della nostra richiesta. Sarà anche l’occasione per verificare le condizioni della ottima struttura ospedaliera, nella quale i requisiti di sicurezza richiesti sono facilmente raggiungibili».

Sulla questione, in prima battuta è intervenuta due giorni fa Sinistra Ecologia e Libertà, «Presenteremo – dice il deputato di Sinistra Italiana – Sel, Erasmo Palazzotto – un’interrogazione sulla vicenda indirizzata al ministro Lorenzin. Siamo al fianco degli amministratori dei Comuni delle Madonie in questa sacrosanta battaglia. Legare la presenza di un punto nascite solo al numero dei parti – conclude – non vuol dire razionalizzare, dimostra solo la non conoscenza della realtà e della particolarità di quel territorio».

Marta Genova

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