Scontro tra i sindaci delle Madonie per il ruolo di città capofila della Strategia nazionale aree interne (Snai). A scatenare i mal di pancia la proposta, ventilata nei giorni scorsi, di proporre il sindaco di Castelbuono Antonio Tumminello. Ipotesi, però, subito smentita dallo stesso stesso interessato che, nel tentativo di placare gli animi, ha precisato che «non si è trattato di un’autoconvocatura come alcuni vorrebbero far passare, bensì di una richiesta di gran parte del territorio». La vicenda risale ad alcuni giorni fa quando, nella sala conferenza del Polo museale di San Francesco, a Castelbuono, si è svolto un incontro per discutere del modello di sviluppo per il territorio delle Madonie, approvato con la delibera regionale 162/2015.
Secondo quanto disposto dal documento, la giunta regionale ha individuato cinque aree interne nell’Isola (Terre Sicane, Calatino, Nebrodi, Madonie e Simeto ETNA), da candidare alla Snai e inserire nel PO FESR, come territori con particolari svantaggi sui quali intervenire. All’incontro erano presenti diversi sindaci delle Madonie, tra questi: Bartolo Vienna, Lucio Di Gangi, Peppino Minutilla, Pino Di Martino, Magda Culotta, Pietro Macaluso e diversi assessori e consiglieri comunali. Proprio durante la conferenza, è nata l’idea di chiedere una convocazione ufficiale dell’Assemblea PIST e la possibilità di individuare il Comune di Castelbuono quale capofila, coordinatore e referente per tutti della strategia.
Un’idea accolta positivamente dai sindaci dei comuni di Alimena, Bompietro, Castellana Sicula, Polizzi Generosa, San Mauro Castelverde e Collesano, firmatari di un documento nel quale si legge che «si potrebbe individuare il Comune di Castelbuono quale capofila coordinatore e referente per tutti, in rispetto del principio, non scritto, di rotazione delle responsabilità tra i Comuni, adottata sempre in passato, che ha infatti visto scegliere quali comuni capofila Cefalù nel periodo di programmazione 2000/2006 e Gangi in quello 2007/2013. Il Comune di Castelbuono, a nostro avviso, possiede tutti i requisiti per poter rocoprire al meglio tale ruolo». La proposta, tuttavia, non è andata giù a tre sindaci del comprensorio: Magda Culotta, Bartolo Vienna e Pietro Macaluso, i quali, con una nota congiunta, si sono detti contrari alla sede di Castelbuono. A far chiarezza lo stesso Tumminello, precisando che «si è trattata soltanto di una richiesta di gran parte del territorio».
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