«Mai come quest’anno siamo stati così presi di mira» dice il sindaco di Petralia Soprana, Pietro Macaluso parlando degli incendi che hanno messo in ginocchio non solo il suo Comune, ma tutto il territorio del parco delle Madonie. Per questo l’Unione delle Madonie ha lanciato un appello accorato alle banche per ottenere la sospensione delle rate dei mutui di tutti i titolari delle aziende che sono rimaste vittima dei roghi. «Non credo sia possibile calcolare il valore economico di un albero secolare che va in fumo, e ce ne sono stati molti – racconta Macaluso a MeridioNews – Ma si possono stimare le perdite di chi ha perso un raccolto, un capo di bestiame, un capannone o un mezzo agricolo andato bruciato: non parliamo di pochi soldi, ma centinaia e centinaia di migliaia di euro».
Tante le iniziative per dare respiro alle aziende colpite, dai conti correnti alle raccolte fondi organizzate dall’Ente Parco, dagli stessi Comuni, da privati e addirittura da parrocchie, ma lo scenario che si prospetta è comunque impietoso. «Le sterpaglie rimaste, il foraggio ancora presente sul terreno, sono insufficienti – continua il presidente dell’Unione – Su queste terre non cresce, crescerà nulla fino alla prossima primavera, o al massimo in inverno. Questo è un valore non banale da considerare, perché per la sopravvivenza dei capi sono necessari paglia, fieno e foraggio da utilizzare durante i vari periodi dell’anno. La difficoltà è grossa e un calcolo di quello che serve non è semplicissimo da fare. Poi molti imprenditori si erano indebitati, chi per comprare un nuovo macchinario, chi per un nuovo capannone o per una ristrutturazione, abbiamo pensato che sospendere il pagamento delle rate dei mutui per il periodo necessario alla riorganizzazione delle aziende potrebbe dare agli imprenditori un po’ di serenità».
E l’iniziativa dell’Unione non è passata inosservata, tanto che ha raccolto già la prima adesione, anche se sarà più complicato interloquire con i grossi istituti di credito per ottenere una deroga così importante. «La Bcc San Giuseppe si sta adoperando per accogliere la nostra proposta, gli altri mi auguro che lo facciano – dice ancora Macaluso – Ho anche sentito qualche direttore di filiale, che chiaramente non ha potere decisionale, e di sicuro questo non è il periodo migliore perché gli istituti non sono in piena presenza, ma mi auguro che il nostro invito venga recepito. Un invito che sarà tramutato in una lettera che invierò formalmente. È chiaro che la nostra non può essere una pretesa, ma spero e speriamo che possa essere accolta».
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