Mare schiumoso, in alcuni tratti persino gelatinoso e dai colori cangianti. L’estate di Ortigia, perla di Siracusa, è guastata dalle ricorrenti apparizioni di grandi macchie anche nei punti più turistici. Colpa di microalghe che producono una secrezione che prende il nome di mucillagine, sostengono dall’Arpa. L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, dopo numerose segnalazioni, ha provveduto a prelevare campioni in diverse località di Siracusa. I risultati delle analisi sono stati diffusi ieri ed escludono la presenza di inquinamento dovuto a scarichi fognari. «Anche se – precisa Dora Profeta, responsabile dei prelievi per conto dell’Arpa aretusea – le acque depurate sono comunque ricche dei nutrienti azoto e fosfato». Due elementi che contribuisocno a innalzare la temperatura del mare che, superati i 22 gradi, diventa ideale per la proliferazione della temuta Ostreopsis Ovata. L’alga è ritenuta innocua se non supera la concentrazione di 10mila cellulare a litro. Oltre quella soglia diventa pericolosa per i soggetti allergici e può causare dermatiti, bruciore agli occhi e bocca gonfia, e problemi per chi soffre di asma. In questi casi la balneazione va vietata.
L’Arpa non ha ritenuto necessario applicare nessun divieto a seguito delle analisi effettuate. Sono stati prelevati 15 campioni d’acqua in dieci sopralluoghi differenti tra il 4 giugno e il 9 luglio, per monitorare la presenza di escherichia coli, indicatore di scarichi fognari, e di cellule algali. «Per quasi tutti i casi – comunica l’Arpa – i dati inerenti l’escherichia coli consentono di escludere che tali fenomeni avvengano per scarichi fognari bruti provenienti dalla rete fognaria». Fa eccezione la zona del circolo Ribellino, a nord dell’isola di Ortigia, dove sono state trovate tracce del batterio superiore a 5mila unità ogni 100 milligrammi d’acqua. Quantità che fa scattare l’allarme inquinamento. Situazione invece sotto controllo per tutte le altre zone, comprese quelle del porto grande di Ortigia, dove invece si concentrano le maggiori perplessità legate alla presenza di mucillagine. È qui, infatti, che, affacciandosi dal lungomare, turisti e residenti nelle ultime settimane hanno assistito al brutto spettacolo delle chiazze colorate e gelatinose.
Nei campioni prelevati il 22 giugno e il 30 giugno in zone frequentate come Calarossa e Forte Vigiliena, proprio dove c’è un solarium, si è registrata la presenza dell’alga Ostreopsis ovata a tappeto. Concentrazione preoccupante che, tuttavia, si è ridotta nei successivi sopralluoghi del 3 e del 9 luglio. Tanto che la balneazione non è stata vietata. «Queste alghe – spiega la dottoressa Profeta – ci sono anche ad aprile ma non andando a mare, nessuno se ne accorge. In particolari condizioni, però, proliferano. Non solo per la temperatura dell’acqua oltre i 22 gradi, ma, nel caso del porto grande, anche per l’assenza di correnti e di vento che non permette il disperdersi della proliferazione algale». Gli scarichi fognari hanno contribuito a questa fioritura? L’esperta dell’Arpa lo esclude, anche perché «a Forte Vigliena ad esempio, dove nelle settimane scorse è stata superata la soglia massima di alga, non ci sono scarichi». Tuttavia, ammette che «anche le acque trattate dal depuratore arricchiscono l’acqua di azoto e solforo, contribuendo alla crescita della Ostreopsis». Il monitoraggio continuerà per tutta l’estate.
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