«Punteremo a un cambiamento di metodo che determinerà un cambiamento nei contenuti. Non chiederemo la partecipazione dei cittadini solo durante le elezioni, per poi dimenticarci di loro subito dopo. Ci impegneremo, invece, in maniera fattiva per coinvolgerli con specifici strumenti di partecipazione diretta anche dopo le elezioni». Così Ugo Forello, il candidato sindaco del M5s di Palermo, durante la presentazione del programma e la sua candidatura nel cortile dell’Istituto di Padre Messina, al Foro Italico nel capoluogo siciliano. L’occasione per far conoscere ai sostenitori anche i 40 candidati del Movimento al consiglio comunale.
Presenti sul palco pure parlamentari nazionali e regionali e sindaci del movimento: il deputato regionale Giancarlo Cancelleri, i sindaci di Alcamo, Domenico Surdi e di Bagheria Patrizio Cinque, e il senatore Vito Crimi. «C’è un deficit di felicità intollerabile in questa città che deve tornare a essere felice – ha detto dal palco rivolgendosi alla gremita platea -. Oggi presentiamo la lista e i nostri candidati che non hanno alcuna implicazione con la vita politica, nessun figlio d’arte. Invece possiedono numerose competenze: oltre la metà sono laureati e tra loro ci sono avvocati, architetti, ingegneri, medici psicologi, impiegati e persino studenti».
Per Forello la verità è il primo elemento fondamentale per far sì che la città torni a essere felice. «Ereditiamo dall’amministrazione uscente il titolo di Palermo ‘Capitale dei giovani’ e ‘Capitale della cultura’, ma dov’è la cultura dei diritti delle oltre 1.500 persone che vivono per strada e delle oltre 15mila che oggi hanno bisogna della Caritas per mangiare? Tutto ciò dimostra che il disagio sociale è troppo grande per non essere affrontato». Poi, passa in rassegna tutte le criticità ereditate dalla precedente amministrazione, partendo dai «cantieri eterni», e dalle periferie abbandonate «all’incuria e al degrado».
«Credo che proprio su queste situazioni che dobbiamo misurarci e siamo pronti a raccogliere questa sfida. I dati dei bilanci del Comune ci restituiscono l’immagine di una città che investe poco sulle politiche sociali. Noi -annuncia- stiamo pensando a strumenti di sostegno al reddito, ma molto dipenderà dagli ammanchi di questo bilancio». Quindi l’affondo all’attuale amministrazione di Palermo: «Il quadro appare peggiore rispetto a quanto rappresentato, ci sono situazioni per le quali rischiamo il default: debiti non contabilizzati, residui attivi non ancora incassati e che mai vedremo».
Sulle possibili conseguenze negative legate alle polemiche della gestione del Comune di Roma, Forello taglia corto: «Noi chiediamo solo che siano valutate le nostre azioni. Sulla capitale si potrebbe dire tantissimo, ma Raggi sta governando molto bene. Ad esempio, l’amministrazione romana è riuscita a ottenere i fondi per la riqualificazione delle periferie, 18 milioni di euro, mentre Palermo è arrivata fuori graduatoria. Noi amministreremo bene perché siamo competenti, ma soprattutto porteremo un vento di novità in questa città». Un riferimento infine, alla lotta a Cosa nostra e alla corruzione: «Falcone e Borsellino ripetevano che con i soli strumenti repressivi la mafia non sarebbe mai stata sconfitta. Ma quello che oggi vi ho preannunciato è un sistema che, se sarà realizzato, rappresenterà un’alternativa a quello mafioso, a partire dal rilancio delle periferie dove non ci sarà spazio per sistema corruttivi e il malaffare. Dobbiamo riprenderci questa città”.
Ma le bordate più dure agli avversari, arrivano inaspettatamente da Cancelleri, uno tra i più accreditati alla corsa a Palazzo d’Orleans tra le fila del movimento: «Fino a pochi mesi fa nessuno avrebbe scommesso che saremmo riusciti a presentare la lista. È stato un gran lavoro perché siamo dovuti uscire veramente dal pantano, ma significa che siamo pronti per affrontare anche quelle sfide di governo di una città complessa come Palermo. Le persone deve votare per il M5s per il rinnovamento perché si è stufata di farsi prendere in giro. Ci attende una campagna elettorale dove i simboli di partito sono spariti e si nascondono dietro candidati che civici non solo. A partire da Orlando, il candidato del Pd e Ferrandelli di FI».
Dopo le polemiche innescate dalle parole di Riccardo Nuti – uno dei tre deputanti nazionali pentastellati coinvolti nell’inchiesta della Procura di Palermo sulle firme false nelle ultime elezioni amministrative nel capoluogo siciliano – che nei giorni scorsi aveva usato sulla propria pagina Facebook a parole pesanti nei confronti del Movimento cinque stelle, sostenendo che «non è presente in questa competizione elettorale» a Palermo e confermando così, di fatto, la divisione all’interno del gruppo palermitano, Cancelleri getta acqua sul fuoco: «Grillo ha lanciato Forello come candidato sindaco, se lo dice lui direi che ci possiamo credere».
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