Lungomare liberato, il fronte del no protesta «Guerra fredda» dei commercianti al Comune

«Se la manifestazione del Lungomare liberato sarà ancora percepita solo come il passaggio di un quarto d’ora di pedoni e cicloattivisti, non funziona». A suggerire un cambiamento di prospettiva dell’appuntamento di pedonalizzazione del lungomare catanese è Massimo Magrì, presidente Fipe-Confcommercio (sezione bar) di Catania. Il responsabile dell’associazione si fa portavoce delle istanze dei suoi colleghi, e dichiara «guerra fredda» all’amministrazione comunale che è «sorda alle nostre proposte ormai da mesi», racconta a CTzen Magrì.

Il fallimento dell’iniziativa dal punto di vista degli imprenditori viene attribuito a una mancata programmazione di eventi che facciano da reale attrazione. «Il sindaco Enzo Bianco offre soltanto la chiusura dell’area», tuona Magrì. Che preannuncia una clamorosa protesta degli operatori commerciali di viale Artale Alagona e viale Ruggero di Lauria in occasione dell’appuntamento previsto per domenica 12 ottobre. «Questa volta non ci limiteremo a spegnere l’illuminazione dei nostri locali come abbiamo fatto durante la passeggiata Ognina-Acicastello del 21 settembre», afferma.

Le soluzioni che i commercianti hanno proposto fin dagli albori dell’evento riguardano, infatti, una maggiore cura per la programmazione di attività ricreative e ludiche. Alla quale si associa la richiesta di parcheggi a pettine su vie limitrofe, pedalate a staffetta, lotta all’abusivismo e messa in sicurezza della Scogliera. «Bisogna creare un evento vero, di spessore, e pubblicizzarlo così come fanno anche paesi più piccoli con le sagre e le fiere. Non ci vuole un laureato in marketing per capirlo». La fase propositiva è stata vivace e, su suggerimento dell’assessore alle Attività produttive Angela Mazzola, alcuni operatori commerciali si erano convinti a dare un contributo alla manifestazione. «Un imprenditore ha fatto richiesta di autorizzazione per organizzare un concerto jazz all’esterno del locale a sue spese – racconta -, con il chiaro intento di attrarre gente». Ma l’autorizzazione gli è stata negata perché «sappiamo che il sindaco vuole il lungomare sgombro, a quel punto ci siamo sentiti presi in giro dall’amministrazione per l’ennesima volta».

Dopo la beffa nasce quindi la provocazione. «Se il primo cittadino vuole uno spazio per la libera passeggiata potrebbe spostare l’evento alla Playa perché – prosegue Magrì – se i commercianti decidono di chiudere bottega, la Scogliera diventa un’altra Playa». Con chiaro riferimento all’assenza di attività commerciali e alla «desolazione totale di quella parte della città», spiega Magrì.

Puntare sull’incremento delle attività ricreative sul Lungomare catanese in occasione dell’appuntamento di pedonalizzazione è l’obiettivo della commissione consiliare per il commercio, chiamata in causa dagli esercenti della zona. «La macchina politica si sta muovendo e coglieremo l’occasione di affrontare il tema nell’incontro che avremo a breve con l’assessore Mazzola», spiega il presidente Maurizio Mirenda. Che aggiunge: «Vogliamo che si capisca che il Lungomare liberato incide anche sull’intasamento della viabilità in alcune strade di quella zona e sul lavoro degli operatori commerciali già messi in ginocchio dalla crisi economica».

Cassandra Di Giacomo

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