Luka Bogdan è sicuramente una delle sorprese più gradite, in casa Calcio Catania, del girone d’andata appena concluso: gigante di 195 centimetri, classe 1996, Bogdan è arrivato la scorsa estate dal Vicenza, firmando un contratto triennale. Risuonano significative le parole pronunciate dal direttore Pietro Lo Monaco che, durante la sua presentazione a fine luglio, lo aveva definito «un animale»: una sicurezza finora in difesa, data la sua preponderanza fisica e tattica. In vista della gara contro il Racing club Fondi che sabato prossimo darà il via al girone di ritorno, Bogdan ha sottolineato come gli avversari siano un ostacolo difficile: «Quella contro il Rende è stata una guerra in cui tutti hanno dato il loro contributo: avevamo molti infortunati, ma abbiamo giocato un buon incontro. Col Fondi – ammette Bogdan – mi aspetto la stessa partita: anche loro giocano bene e hanno vinto molte partite, dobbiamo dare il meglio anche lì. All’andata (gara finita 1-1, reti di Curiale e De Sousa, ndr) ero in panchina: abbiamo giocato la migliore partita tra quelle iniziali pur non vincendo, siamo stati aggressivi».
Bogdan finora ha disputato 17 partite su 18 in campionato, segnando anche un gol nella sconfitta casalinga contro la Leonzio: con 1500 minuti giocati, il numero 26 degli etnei è uno dei più presenti, sciorinando sempre prestazioni positive e abbinando sagacia tattica a sorprendenti doti di rapidità e velocità, nonostante la stazza. Per il centrale croato, però, non esistono prime o seconde scelte: «Siamo tutti titolari qui, come dice mister Lucarelli. Ci facciamo trovare sempre pronti quando capita l’occasione giusta, questa è la nostra forza: sono arrivato a Catania pronto a tutto, cercando di svolgere un buon ritiro. Sono contento, qui per me è come Spalato (la sua città natale, ndr)».
Un gruppo forte e unito con tanti calciatori carismatici e d’esperienza può essere, senza dubbio, una delle chiavi per arrivare a raggiungere grandi obiettivi: «Noi cerchiamo sempre di vincere, anche quando perdiamo. Non pensiamo mai al pareggio o a gestire le partite: siamo sempre sul pezzo. Lodi e Marchese ci aiutano in ogni occasione, dando consigli su ciò che va migliorato e sulle cose da evitare, usando in ogni circostanza le parole giuste: prima delle gare – ammette Bogdan – parlo spesso con Marchese sugli episodi che possono accadere durante le gare, noi ci prepariamo così».
Una rosa di calciatori compatta, senza gerarchie prefissate e in cui ciascuno si sente in dovere di aiutare il compagno: «Mi trovo bene sia con la difesa a 3 che nel 4-3-3. Quest’anno sto giocando in posizione di centro-sinistra anche se sono destro, ma sta andando bene grazie all’aiuto di tutti. Aya e Tedeschi (i suoi partner difensivi, ndr) hanno più esperienza di me e mi aiutano in qualunque occasione». Una precisazione conclusiva riguarda il cerchio che, al termine della partita e a prescindere dal risultato, il gruppo rossazzurro forma in campo. «A fine gara ci mettiamo tutti attorno al mister: lo facciamo per commentare quello che è successo durante la partita. Lucarelli – svela il difensore – dice sempre ciò che sente e che ha voglia di esprimere in quel momento: questa cosa ci carica».
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