Luciano Pavarotti è morto: Ricordatemi come cantante d’opera

Luciano Pavarotti è morto alle 5 di questa mattina nella sua villa a sud di Modena. Era da tempo malato di tumore al pancreas. Il tenore, 71 anni, era stato operato l’anno scorso, ma aveva avuto un mese fa un peggioramento mentre si trovava nella sua casa sulle colline di Pesaro e l’8 agosto era stato ricoverato, per un’infezione polmonare, con difficoltà respiratorie e febbre alta. Dopo la degenza, che si era prolungata più del previsto, il 25 agosto era tornato a casa, dove è sempre stato seguito dai medici del dipartimento di oncologia di Modena. I funerali del tenore si terranno sabato, nel Duomo di Modena.

“Il Maestro – si legge in una nota del suo agente Terri Robson – ha combattuto a lungo una dura battaglia contro un cancro al pancreas che alla fine gli ha tolto la vita. Mantenendo l’approccio che ha caratterizzato tutta la sua vita e il suo lavoro, è rimasto positivo fino all’ultimo istante della sua malattia”. Pavarotti – ha reso noto ancora Robson – aveva al suo fianco la moglie Nicoletta e le figlie Lorenza, Cristina, Giuliana e Alice.

L’ultima apparizione di Big Luciano era stato il Nessun dorma cantato alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali a Torino nel febbraio dello scorso anno, mentre il suo ultimo concerto si è svolto a Taipei nel dicembre 2005. La sua lunghissima e fortunata carriera è stata costella da eccezionali successi ma, soprattutto negli ultimi anni, anche da feroci critiche sia per la sua ostinazione a voler continuare a interpretare i ruoli che più amava, nonostante l’età avanzata e la voce che non era più quella, meravigliosa, degli anni migliori, che per le frequenti commistioni tra lirica, pop e rock.

A fan, appassionati e critici Pavarotti, in una sorta di testamento spirituale pubblicato recentemente sul suo sito, ha chiesto: “Spero di essere ricordato come cantante d’opera, ovvero come rappresentante di una forma d’arte che ha trovato la sua massima espressione nel mio Paese, e spero inoltre che l’amore per l’opera rimanga sempre di importanza centrale nella mia vita”.

“Fortunatamente la vita ci presenta momenti assai diversi – ha scritto ancora il Maestro – E come tanti miei predecessori, compreso il grande Caruso, amo la diversità musicale dei brani scritti per voce di tenore. La letteratura per tenore è la più variegata di tutte. In qualsiasi lingua, e in confronto ad altri generi, contiene la gamma di emozioni più ampia”.

Il sindaco di Modena, Giorgio Pighi, ha annunciato che proporrà che a Pavarotti sia intitolato il Teatro comunale della città. “Ci lascia un grande artista, un uomo buono – ha affermato Pighi commentando la scomparsa del grande tenore – Luciano Pavarotti ha dato lustro a Modena nel mondo”.

Due giorni fa il ministro della Cultura, Francesco Rutelli, aveva annunciato l’assegnazione a Pavarotti del Premio per l’Eccellenza nella cultura e aveva ricordato la grande battaglia che Big Luciano stava combattendo contro la malattia “con la stessa determinazione con cui si è affermato nel mondo in una carriera formidabile”. Il premio, alla sua prima edizione, destinato a dare riconoscimento alle massime personalità che si affermino nella cultura italiana è assegnato, sulla base di un’istruttoria condotta dagli uffici dei Beni culturali.

La carriera di Pavarotti ha superato ampiamente i 40 anni. Il debutto il 29 aprile 1961, nel ruolo di Rodolfo in La Boheme, all’Opera di Reggio Emilia. Negli Stati Uniti pochi anni fa il trionfo nel febbraio 1965, a Miami, con Joan Sutherland, nella Lucia di Lammermoor. Ma l’exploit arriva il 17 febbraio 1972, al Metropolitan di New York, dove nella Fille du Régiment di Donizetti manda in visibilio il pubblico con nove Do di petto perfetti. Suo il record di 17 chiamate ed ovazioni al sipario.

Acclamato tenore, Pavarotti però è conosciuto al grande pubblico soprattutto per i concerti con dei Tre tenori e con i maggiori divi della musica pop. Ad Hyde Park, a Londra, il concerto di Pavarotti attira oltre 150.000 persone, tra le quali i principi di Galles Carlo e Diana. La principessa Diana è sua ospite successivamente a Modena, per il Pavarotti & Friends, e lo invita a Cardiff per un concerto a favore dei bimbi malati. Nel giugno 1993, in più di 500.000 si accalcano in Central Park (New York), mentre in milioni lo seguivano in tv. A settembre dello stesso anno, all’ombra della Torre Eiffel, canta per circa 300.000 persone. Per anni è protagonista del ‘Pavarotti and friends’, col quale riunisce nella sua città natale, a scopo di beneficenza, le star del pop internazionale.

Repubblica.it

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