L’uccisione di Rosy Bonanno, una ferita nella nostra coscienza

Ai funerali di Rosy Bonanno, nella borgata di Villagrazia di Palermo, la ragazza di 25 anni uccisa con 16 coltellate dal suo ex convivente, le parole di Padre Santino Ardini, pronunciate durante la santa messa, colpiscono nel segno: “Una ragazza gioiosa che aveva tanta voglia di vivere, che è cresciuta frequentando la comunità parrocchiale. Di fronte a questa tragedia noi tutti qui ci domandiamo perché dobbiamo essere privati della presenza preziosa di Rosi. E’ stata un’aggressione terribile che tutti dovevamo evitare che accadesse”.

Già, evitare che accadesse. Invece è accaduto. Ancora una volta, la comunità di Palermo si interroga su un femminicidio. Su un brutale omicidio di una donna da parte di un uomo che la considerava “roba sua”.

Sono tante le donne uccise nel nostro Paese. Vittime della violenza. “Sono 124 le sagome di donne tracciate sul selciato di Piazza Castelnuovo a Palermo”, informa un comunicato di Palazzo delle Aquile, la sede del Municipio del capoluogo siciliano.

124 sagome per ricordare le tante, troppe donne vittime di violenza in Italia. Un numero impressionante di omicidi compiuti tra l’anno scorso e quest’anno: oltre 60 femminicidi nel 2012 e altrettanti in questi sette mesi del 2013. L’ultima vittima, per l’appunto, è Rosy Bonanno uccisa dall’ex convivente proprio due giorni fa, davanti al figlio di appena due anni. (a destra, i funerali di Rosy Bonanno: foto tratta da corrieredelmezzogiorno.corriere.it)

Ieri sera, a Palermo, una manifestazione: “Neanche con un fiore – Nessuno tocchi Rosalia” con un evidente richiamo alla ricorrenza del Festino che oggi viene celebrato nel capoluogo dell’Isola”.

Dice il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: “Il Comune è in prima fila in questa battaglia, sia sul fronte della prevenzione, con diverse iniziative realizzate nell’ambito della Rete antiviolenza locale e nazionale, sia sul fronte della tutela delle vittime, per cui opera in stretta sinergia con tutte le Istituzioni, primi fra tutti gli Uffici giudiziari e le Forze di Polizia, e con il mondo dell’associazionismo”.

“Con questa manifestazione ricordiamo Rosy e preannunciamo ancora una volta che saremo vicini ai familiari in sede giudiziaria con la costituzione di Parte Civile nel procedimento contro l’autore di questo femminicidio”.

Intanto Rosy Bonanno non c’è più. L’uomo che pensava di ‘possederla’ per sempre le ha tolto la vita. Sulla sua bara in noce un cuscino di rose rosa. La folla silenziosa. Le lacrime di tanta gente. Lo sgomento nel vedere un bimbo di due anni – il figlioletto di Rosy – privato della mamma.

Ci si interroga su quello che sarebbe potuto fare e che non è stato fatto. Su una tragedia che si sarebbe dovuto evitare, ma che è andata in scena lo stesso. Pesano, come macigni, le parole della mamma di Rosy: “L’avrete tutti sulla coscienza”.

 

Redazione

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