‘Los Pixadores’: uomini ragno con le bombolette

Il loro obiettivo è sfregiare la città, colpirla con violenza in faccia, in pieno volto, ma anche e soprattutto nell’orgoglio. Come? Con centinaia, migliaia di scritte spray quasi sempre prive di un significato ben preciso. Spesso, anzi, caratterizzate da semplici segni verticali o lettere senza alcun ordine, senso, giustapposte solo per creare una sorta di rete da pesca in cui intrappolare edifici, strade, ambasciate, garages.

Loro sono i Pixadores (dal portoghese ‘Piche’ = catrame) e a San Paolo (Brasile) sono ormai un fenomeno risaputo da tutti. Nonostante questi “uomini ragno con le bombolette” agiscano per la maggior parte di notte e totalmente ricoperti di nero – con tanto di passamontagna e tutine mimetiche, il loro mito è arrivato ovunque in Brasile ed ormai se ne conosce la portata anche in Europa. Quì, infatti, in quasi ogni metropoli, bande in incognito hanno iniziato ad emulare la rabbia urbana, “versione spray”, degli originali brasiliani, ricoprendo con foga molti angoli di città rimasti puliti.

 

Quello dei Pixadores, dunque, è un attacco (sovversivo) armato di colpi di inchiostro nel quale a farne le spese sono i palazzoni, i grattacieli e i quintali di cemento che svettano in ogni quartiere dell’enorme città paulista. Una guerra, o forse è meglio definirla una guerriglia, mossa dai miliziani della bomboletta che sentono la responsabilità di difendersi dal dominio del cemento e dell’urbanizzazione. Una sorta di insurrezione, insomma, contro il luogo in cui si vive identificato come “contenitore” di uomini sempre troppo stretto e sempre troppo ostile.

 

In giro a San Paolo c’è chi giura che sono oltre 200 le gang di Pixadores “riconosciute” (Punk de Guerra, 8°Batalhao, The Birokas – alcuni nomi) ma assolutamente mimetizzate nel tessuto urbano tra slang, nomi in codice e raduni segreti; e c’è anche chi li definisce “internet della strada”, per via del concetto di web-rete di ‘segni’.

Fatto sta che negli ultimi dieci anni i “pixacaos” (i segni) si sono moltiplicati a dismisura creando una sorta di ragnatela attorno agli edifici e alle strade della metropoli rimasta come intrappolata dentro.

Che quella dei Pixadores possa essere vista da qualcuno come una bizzarra forma di arte? Proprio no, perché l’obiettivo primo delle gang non è quello della creazione artistica, ma piuttosto, al contrario, quello della distruzione, dello sfregio e dello squarcio in pieno volto.

Riccardo Marra

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