Giovanni Spampinato voleva affrontare la verità ma il 27 ottobre 1972 viene ucciso con sei colpi di pistola da Roberto Campria, figlio del presidente del tribunale di Ragusa. A quarantanni dalla sua morte, per ricordare il giovane giornalista ragusano, corrispondente del quotidiano palermitano LOra, Vincenzo Cascone e Danilo Schininà, raccontano la sua storia tragica ma esemplare, attraverso i documenti, i ricordi e le parole di chi lo ha conosciuto.
Dalla sua memoria, dallelaborazione del ricordo, dalle voci di testimoni vicini e lontani, dalla ricomposizione cronologica dei filmati darchivio e soprattutto dal coraggio di fare unoperazione di ricostruzione della figura di Giovanni Spampinato, nasce il docufilm LOra di Spampinato, prodotto da Extempora e TeatroAmargine, in collaborazione con Argosoftware.
Oggi Sabato 27 ottobre, sarà presentato al cinema Lumière, in via Archimede 214, in prima nazionale. Attraverso gli stralci di interviste di persone molto vicine a Giovanni, come Renzo Lo Presti, Giovanni Meli, Chiara Ottaviano; e attraverso le parole di studiosi del calibro di Luciano Mirone, Carlo Ruta, Franco Nicastro, Giuseppe Casarrubea, Marcello Sorgi, Giovanni Pluchino, Gianni Bonina, Michele Duchi, Lora di Spampinato rispecchia la realtà di quel periodo e ripercorre gli anni Sessanta e Settanta nella realtà iblea così come in tutto il Paese, fino a quel tragico 27 ottobre 1972.
Finalmente è arrivata lora di Spampinato. Il nostro progetto ha spiegato Vincenzo Cascone oggi in conferenza stampa – è nato dalla necessità di ripercorrere, alla maniera di Giovanni, il suo lavoro da giornalista coerente nelle idee e nei fatti, attraverso la sua tragica vicenda e le contraddizioni di una piccola realtà provinciale. Da subito si è creata una certa empatia con la sua maniera di indagare, che ci aiutato molto ad analizzare lintreccio perverso fra mafia, eversione nera e servizi segreti legato ai fatti che si vivevano in quegli anni in tutto il Paese.
Il progetto de Lora di Spampinato è accompagnato da un fumetto ideato da Guglielmo Manenti che illustra alcuni degli aspetti legati alla sua quotidianità nei suoi momenti di pausa quando il giovane giornalista non si occupava delle sue inchieste: le discussioni a cena col padre, i suoi sogni, persino le sue possibili letture di quel periodo. Giovanni era un giovane di 25 anni che viveva un momento storico carico di stimoli con energia e che leggeva libri politici e anche fumetti. Visto che molti aspetti giudiziari sono stati affrontati nel filmato ha spiegato Manenti – ho preferito soffermarmi più su aspetti intimi, a mio parere più poetici, della sua vita.
Le tavole originali del fumetto saranno in mostra al cinema Lumière dal 27 ottobre al 10 novembre 2012.
Il docufilm ha detto Danilo Schininà – rende omaggio a un giovane che credeva nel suo lavoro in maniera coraggiosa e nella reale possibilità di poter raccontare attraverso le sue inchieste tutto ciò che vedeva. Perché la memoria è uno strumento utile per quella lotta che tanti uomini come lui hanno intrapreso contro la paura e la minaccia che tuttora condiziona il lavoro di tanti giornalisti specialmente nelle zone periferiche del nostro Paese. Lobiettivo è proprio quello di raccontare ai più giovani e alle generazioni future, la storia esemplare di un ragazzo che aveva scelto la libertà come baluardo della propria vita.
Per sostenere e diffondere il progetto del docufilm, è stato scelto di coinvolgere chiunque fosse interessato a diventarne produttore attraverso lo strumento della produzione dal basso. LOra di Spampinato vanta, infatti, un numero importante di produttori liberi e un pubblico con un ruolo attivo in quanto finanzia direttamente, prenotando in anticipo una copia del DVD. Il nome di tutti i produttori sostenitori apparirà nei titoli di coda del docu-film.
Sono stato molto felice di aver dato la voce a un personaggio coraggioso, puro, curioso e sempre alla ricerca della verità come Giovanni Spampinato. Mi sono molto affezionato alla sua umanità. Giovanni Spampinato è un caso isolato nella nostra memoria storica. Ritengo che sia importante conoscere la sua storia specie per le generazioni che come la mia molto spesso non conoscono nemmeno il passato della nostra realtà provinciale. Ne faccio una questione sociale ha precisato Giovanni Arezzo, voce fuori campo del giornalista ucciso su LOra di Spampinato perché è doveroso conoscere una vicenda importate anche se tragica, come quella di Giovanni, che ci appartiene al di là del colore politico.
Studiando sugli scritti ha aggiunto Flora Monello co-sceneggiatrice – che raccolgono le sue inchieste ho riscontrato il talento e il suo acume nellanalisi sociologica della realtà ragusana come metafora di quella nazionale. Sarebbe stato interessante oggi continuare ad usare il suo occhio critico.
LOra di Spampinato, della?durata di 60 minuti, ha ricevuto il patrocinio della Camera di Commercio, Provincia e Comune di Ragusa e il sostegno di numerose associazioni che hanno dato il loro contributo.
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