L’OPINIONE/ Il flop del Piano Giovani è il fallimento del Governo Crocetta. Tutti a casa e torniamo alle urne?

E’ INEQUIVOCABILE CHE LE COSE NON VANNO PIÙ. E NON BASTANO LE PAROLE. IL GOVERNATORE E’ IMBAVAGLIATO

Tutti a casa. E’ il grido che si erge da più parti. La revoca dei 1600 tirocini assegnati non è solo scandalosa, ma è la sconfitta più cocente perché destinatari sono i giovani a cui il Governo regionale non ha garantito alcun futuro lavorativo.

Annullare la graduatoria significa anche togliere ai giovani la speranza che in Sicilia qualcosa possa cambiare e che legalità e trasparenza, giustizia e meritocrazia possano costituire le leve per ripartire. Ai disastri provocati dall’assessore regionale alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, dalla dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale del dipartimento al ramo, non si può reagire, come si è limitato a fare il presidente Rosario Crocetta, annunciando il solo ritiro dell’Avviso pubblico sui tirocini indirizzati ai giovani entro i 35 anni di età in cerca di occupazione.

Il danno d’immagine è forse irrimediabile. Quanto accaduto è la peggiore medicina che il Governo del presidente Crocetta poteva prescrivere ai oltre 300 mila Neet presenti nell’Isola. Cifra che pone la nostra Regione ai vertici europei per l’emergenza occupazionale giovanile. Si pensi che i numeri dei giovani siciliani che non lavorano e non studiano sono all’incirca simili a quelli che si registrano in tutta la Francia. Un’emergenza stratosferica alla quale l’esecutivo regionale ha risposto nel peggiore dei modi.

I giovani così scappano dalla loro amata Sicilia e fuggono da una terra senza speranza. Lo ripetiamo: il presidente Crocetta dimostra, ancora una volta, di essere inadeguato a gestire politicamente lo sconquasso creato a danno dei giovani siciliani dal suo Governo.

Una giovane scelta dal governatore della Sicilia – parliamo dell’assessore Nelli Scilabra – per gestire con la dovuta sensibilità proprio le politiche giovanili a sostegno dell’Istruzione, della Formazione professionale, creando le basi per forme di nuova occupazione destinata ai giovani. Che invece si è rivelata incapace di gestire un settore delicato della vita pubblica siciliana. Fallendo sia nella gestione della Formazione professionale, sia sul versante degli Enti per il diritto allo studio (Ersu) in Sicilia (leggere università).

Danni su danni che non possono cancellarsi con una semplice dichiarazione di azzeramento del bando/tirocini, come quella rilasciata al quotidiano la Repubblica dal presidente Crocetta.

Il governatore della Sicilia deve andare a fondo e tagliare i rami secchi se vuole uscirne a testa alta. Gli errori hanno una matrice più profonda che andrebbe esaminata a fondo per estirpare certi meccanismi politico-clientelari.

Quello che serve non è solamente rifare il bando per assegnare i tirocini entro fine settembre con “un meccanismo che non veda premiante solo il tempo”. Serve molto altro, caro presidente!

E lo dica ai siciliani, per una volta e con chiarezza, senza fronzoli, se la sua è una presidenza libera ed autonoma, oppure stritolata dal cosiddetto, ‘Cerchio magico’ che le impedirebbe di agire in trasparenza e legalità.

La Sicilia capirebbe e apprezzerebbe il suo gesto di abbandonare per il bene comune.

Che dire degli errori registrati nella gestione dei bandi affidati al Ciapi di Priolo? I ‘casini’ emersi con il progetto ‘Spartacus’ e con l’avviso pubblico per la ‘Youth Guarantee’ non sono forse lo specchio di un sistema politico e amministrativo che non funziona e che sarebbe da cambiare?

Come dimenticare quanto accaduto con i due bandi per il reclutamento di 41 esperti ai quali aggiungerne altri sette, tutti selezionati da Italia Lavoro, società in house providing della Regione siciliana per il Piano Giovani in Sicilia, con una procedura che ha destato non pochi sospetti?

Avvisi ritirati dopo l’assegnazione di una parte soltanto dei posti messi a bando e poi ripubblicata con l’aggiunzione di altri vincitori.

Cosa pensare dei tanti nomi, presenti nella graduatoria finale di Italia Lavoro, che oramai stabilmente lavorano saltellando da un contratto all’altro, da una società di assistenza tecnica all’altra senza aver superato alcuna selezione pubblica, ma probabilmente avendo frequentato solo qualche segreteria politica?

Come non rilevare l’inaccettabile leggerezza con la quale la dottoressa Anna Rosa Corsello ha assegnato ala società Ett la gestione del portale relativo ai tirocini del Piano Giovani che ha portato al ‘flop-day’ e all’inchiesta amministrativa – in verità un po’ anomala, come sottolineamo in altra parte del giornale – di Sicilia e-Servizi?

Come non ricordare la mancanza di istruzioni che la dottoressa Corsello avrebbe dovuto impartire alla societa’ Ett e che non ha fatto? Perché?

Incapacità o volontà di fare qualche ‘monelleria’ per creare problemi al Governo regionale?

L’assessore Scilabra, con il suo strapagato staff, perché non ha controllato le procedure che hanno visto l’assegnazione diretta dell’incarico da parte della dottoressa Corsello, senza indicazioni sul cosa e come fare?

Tanti gli interrogativi come rimbombano come macigni nelle orecchie dei moltissimi ‘giusti’ che vorrebbero conoscere la verità.

La dirigente generale ai dipartimenti Lavoro e Formazione, oltre che a capo dell’Autorità di gestione del Fondo sociale europeo in Sicilia, cosa aspetta a spiegare ai siciliani ed ai circa cento mila giovani, che hanno inutilmente partecipato al click-day dello scorso luglio e del corrente mese di agosto, cos’è successo e come mai non sarebbe stata garantita la parità di accesso all’utenza per l’aggiudicazione delle posizioni di tirocinio ammesse a bando?

Per la società presieduta dal dottor Ingroia c’è stato un errore nell’analisi e nella modernizzazione del processo nella misura in cui il fornitore non ha tenuto conto, così come avrebbe dovuto, del fattore tempo e dei comportamenti parossistici dell’utenza. Non lo mettiamo in dubbio, ed è un fatto. Anche, a monte, c’è da chiedersi – cosa che il nostro giornale fa da tempo – che senso ha un bando destinato ai giovani disoccupati della Sicilia che esclude, a priori, tutti i giovani che non vanno sulla rete!

Ciò che non si vuole dire, invece, è che il Governo regionale ha perso la bussola, la direzione di marcia. Il settore della Formazione professionale è alla deriva e pur essendo giunto l’SOS da diverse parti, il presidente Crocetta si ostina a tenere in piedi l’attuale assetto organizzativo politico ed amministrativo.

La tensione sociale, la ‘macelleria sociale’, la povertà sociale, risultati ottenuti ‘egregiamente’ dal Governo Crocetta, sono il segno inequivocabile della necessità di cambiamento.

Se il presidente Crocetta non ha la libertà di agire e fare pulizia nel settore della Formazione professionale come il altri ambiti, si faccia da parte e di torni al voto.

 

Giuseppe Messina

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