CHISSA’ CHE, QUESTA VOLTA, INCONTRANDO PER LE STRADE LA GENTE CHE LE HA ‘GIRATE’, IL PARTITO DEMOCRATICO NON DIVENTI RIVOLUZIONARIO…
Mentre in Sicilia – e dalla prossima settimana anche nel resto d’Italia – comincia a esplodere la rivolta della fame (poco fa l’assessore regionale alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, ha lascito di corsa l’assessorato, ‘braccata’ dai dipendenti del settore a caccia degli stupendi arretrati, in alcuni casi anche di due anni), il PD, come se nulla fosse, prosegue con le ‘primarie’.
A Palermo e nel resto della Sicilia la gente comincia d avere fame. Ma la politica siciliana continua a dimenarsi tra i propri riti: le riunioni all’Ars con un assessore regionale – guarda caso del PD – che cerca di completare il ‘saccheggio’ della Regione, proponendo il ‘mutuo finale’ di quasi un miliardo di euro; l’Udc che, a Messina, cerca di convincere i piccoli Comuni a farsi ‘accoppare’ da un’improbabile città metropolitana; e il presidente della Regione, Rosario Crocetta, che dice che sulla formazione “ne vedremo delle belle” (forse sapeva già che l’assessore Scilabra, oggi, sarebbe scappata dall’assessorato ‘assicutata’ dai dipendenti che vogliono essere pagati?).
La notizia è che il voto delle primarie del PD coinciderà con l’avvio della rivolta dei Forconi. Un sincronismo che non ci aspettavamo. Il PD diventa un Partito rivoluzionario? Chissà.
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