di Francesco Menallo
Guidare lauto di un potente trasferisce parte del potere dellillustre trasportato al trasportatore, quasi per proprietà transitiva… Respirare la stessa aria di un abitacolo, spesso per ore durante i giri elettorali (nel secolo scorso con internet agli albori questa attività ancora era mooolto diffusa) in lungo ed in largo per lIsola conferisce familiarità, conoscenza dei problemi reciproci, genera rapporti tra persone magari profondamente diverse. Pensate al film di Alberto Sordi Il tassista: uno spaccato dellItalia dei tempi con guest star del calibro di Giulio Andreotti sorpreso nel suo lato umano da un ciarliero Albertone.
Chissà quanta umanità ci sarà stata nei colloqui tra (loggi) senatore Antonino Papania da Alcamo ed i suoi chauffeur Massimiliano Ciccia, Giacomo Scala, Filippo Di Maria. Chissà quante cose avranno sentito le loro orecchie, quanti spaccati di vita umana si saranno consumati tra il sedile anteriore e quello posteriore, i finestrini serrati e laria condizionata sparata a palla sulle strade polverose tra Alcamo, Alcamo Marina, Castellammare del Golfo e Scopello: quante storie, quante rinascite, quante suppliche più o meno a mezza bocca, ascoltate sempre con attenzione, con curiale ma fraterna disponibilità, prima di spiccare il volo e fare (meritatamente) carriera con le proprie forze e per le proprie indubbie ed evidenti capacità.
Il primo (Ciccia) dopo alcune prove tecniche con qualche ente di formazione di nuovo conio e prontamente finanziato per le competenze che vi si annidavano in attesa di uscire fuori e spendersi per la collettività alcamese, da qualche mese riceve il meritato compenso come direttore generale dello Ial Sicilia (fu Cisl) oggi amministrato da un bravo commercialista alcamese dal cognome che ricorda unAutorità curiale Peccato che tutti gli altri dipendenti dello Ial (450 persone?) siano tutti in Cassa integrazione e guadagni, mentre lui veniva assunto per garantire polso fermo ed univocità di indirizzo alla nuova gestione.
Il secondo – Scala– beh, si presenta da solo: dieci anni consecutivi da sindaco di un grosso centro di provincia (Alcamo) capace di esprimere senza soluzione di continuità deputati e senatori in gran numero ed un presente da Presidente Anci ed unaspettativa da (futuro) deputato regionale danno la precisa dimensione di come fosse sprecato nella precedente attività e come il suo talent scout avesse visto bene: dietro la sua scorza di uomo del sud si nascondeva un capace amministratore, certamente coadiuvato nelle sue valutazioni da una moglie dirigente dellAnfe, ente di formazione professionale siciliano che da sempre raccoglie il meglio delle intelligenze e delle energie che questa nostra terra assolata produce.
E che dire poi dellultimo – Di Maria – fedele coltivatore dellorto del suo mentore alla domenica ma sempre disponibile a svolgere il suo antico mestiere per chiunque glielo chiedesse, ecumenicamente, per tutti, compreso il capomafia di Alcamo (ovviamente non gli stessi giorni in cui svolgeva il servizio alle dipendenze del senatore, ignaro del suo doppio lavoro che avrebbe quanto meno causato un ingorgo contributivo ).
Morale della storia: guidare certamente stanca ma fa crescere…
Foto del senatore Nino Papania tratta da alqamah.it
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