Va detto: il vero vincitore del centrodesta di Palermo è Francesco Cascio. Linvenzione di Massimo Costa candidato a sindaco di Palermo è sua. La riunificazione di tre partiti – Pdl, Udc e Grande Sud – è merito suo. Il resto sono chiacchiere.
Il presidente dellArs ha giocato di fino. Lo ha fatto, senzombra di dubbio, con la sponda del numero uno del Pdl, Angelino Alfano, e del leader dellUdc siciliana, Giampiero DAlia. Ma, alla fine, lidea è sua.
E dobbiamo dire che a confondere e a far confondere un po tutti è stato bravo anche il giovane Massimo Costa. Come quando, qualche settimana fa, al Politeama di Palermo, si è esibito in una conferenza stampa alla Carmelo Bene, recitando un monologo un po assurdo ma tutto sommato efficace.
Alla fine tutti erano convinti che il giovane Massimo Costa, con la sua aria da primo della classe, avesse chiuso la porta in faccia al Pdl per concedere i propri ‘favori politici’ a Futuro e libertà, Mpa. Tanto che, quella mattina, a fine conferenza stampa, un comunicato dello stesso Massimo Costa spiegava che non cera alcuna preclusione verso il Pdl. Magari, va…
Già quella mattina, invece, il percorso era segnato: accordo tra Pdl e Udc. Con buona pace di quegli osservatori, non troppo attenti, che sono ancora oggi convinti che Massimo Costa sarebbe stato scippato a Fli e Mpa. Svegliatevi: il giovane Costa, a trentasei anni, vi ha solo preso per i fondelli!
Il giorno della rocambolesca autopresentazione al Politeama, mentre la sala era piena di esponenti del governo Lombardo e di Fli, Costa, insomma, aveva giù chiuso laccordo con Pdl e Udc. Da estendere ad altri. A chi? Grande Sud di Gianfranco Miccichè è finito nella rete di Cascio per la legge della caduta politica dei gravi. Dove sarebbe dovuto cadere Miccichè? Tra le braccia di Raffaele Lombardo e del Pd? Per andare dove? A sbattere con le liste di Massimo Russo e Gaetano Armao?
Gli anni passano anche per Gianfranco Miccichè. Ma non al punto d’averlo rincitrullito. Se Grande Sud fosse rientrato in giunta con Lombardo, Miccichè e i suoi parlamentari regionali avrebbero perso definitivamente la faccia (il capogruppo del Pdl allArs, Innocenzo Leontini, in quei giorni, girava tra i saloni di Palazzo Reale, sede del parlamento dellIsola, con le fotocopie di un quadro famoso di una donna senza faccia…).
Così, Miccichè, imbarcandosi con Cascio-Costa-Alfano-DAlia, se non avrà la candidatura a presidente della Regione, garantirà a sé e ai suoi almeno lultimo giro. Meglio di niente.
A Massimo Costa, invece, andrebbe il premio come miglior attore protagonista…
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