L’obiettivo di Monti: dopo pensioni e lavoro, risparmi e case degli italiani

Ieri sera ‘Report’, il bellissimo programma di approfondimento di Milena Gabanelli, ha puntato i riflettori sulle grandi banche che ormai controllano il mondo. E ha raccontato che già in alcuni centri degli Stati Uniti e dell’Europa i cittadini si cominciano a organizzare per vivere facendo a meno delle grandi banche che, con artifizi e raggiri, ‘svuotano’ le tasche dei cittadini.

In Italia questo mezzo di difesa è ancora quasi del tutto assente. Anche perché il governo del nostro Paese è finito proprio nelle mani di queste grandi banche. Di tale sistema di potere l’attuale Presidente del Consiglio, Mario Monti, è uno dei più autorevoli rappresentanti. In attesa di difenderci da questi signori che dicono di voler salvare l’Italia ma che, in realtà, stanno solo provando a ‘svuotare’ le tasche degli italiani, è bene avere chiaro quello che sta succedendo.

I ‘signori’ che controllano le banche e l’euro sanno che l’Italia ha un alto debito pubblico ma, contemporaneamente, sanno pure che gli italiani sono un popolo di risparmiatori e sono quasi tutti proprietari di beni immobili. A cominciare dalle abitazioni. Ed è proprio a questo che puntano i ‘signori’ delle grandi banche e dell’euro: ai risparmi e alle case degli italiani.

Ci stanno facendo credere che i ‘mercati’ ci chiedono sacrifici e ci stanno massacrando. Prima hanno messo mano alle pensioni, cominciando a negare un diritto che nella storia nella nostra Repubblica non è mai stato messo in discussione. Poi hanno puntato dritto sull’articolo 18, con l’obiettivo di sbaraccare lo Statuto dei lavoratori. Adesso si stanno cimentando con l’Imu, l’Imposta che ha lo scopo di colpire i proprietari delle abitazioni.

Di certo avrete seguito il dibattito politico sull’Imu. Quello che resta della politica italiana – ormai in ostaggio di Monti e ai suoi ‘compari’ banchieri, nominati, in alcuni casi, ministri – non sa se fare pagare ai cittadini l’Imu in unica soluzione o a rate.

La ‘botta’ è fortissima: 800 euro per la prima casa e più del doppio per la seconda casa. E stiamo parlando di abitazioni di 100 metri quadrati. Non osiamo pensare quali saranno gli importi per le abitazioni di 150 o 200 metri quadrati o per abitazioni ancora più grandi.

Va detto a chiare lettere che la seconda casa, spesso, non è sinonimo di ricchezza. In tantissimi casi una famiglia l’ha acquistata nel corso degli anni – a prezzo di grandi sacrifici – per i figli. Così, in un colpo solo – ammesso che prima casa e seconda casa siano entrambe di 100 metri quadrati, il governo incamera 2 mila e 600-2 mila e 800 euro per ogni famiglia.

Per un nucleo familiare medio del nostro Paese la ‘botta’, lo ripetiamo, sarà fortissima. Perché questa imposta si somma ad altre imposte e ad altre tasse. Il tutto in un Paese dove la pressione fiscale è una delle più elevate di tutto il cosiddetto Occidente industrializzato. Non tutte le famiglie riusciranno a reggere il colpo. Molte inizieranno a erodere i risparmi. Per non parlare degli effetti che questo ‘salasso’ avrà sui consumi, che si ridurranno ulteriormennte. Aumentando la disoccupazione. E meno male che Monti è un economista della celebrata ‘Bocconi’…

Per ora stanno cominciando con l’Imu. Poi il gioco dovrebbe proseguire con altre Imu e altre tasse. A ‘qualcuno’, lo ripetiamo,l’idea che l’Italia abbia un debito pubblico alto e che gli italiani, contemporaneamente, detengano risparmi e case di proprietà non piace affatto. Dunque, come abbiamo già sottolineato, hanno deciso di prendersi i risparmi e le case.

Si badi: questo ‘nobile’ obiettivo non vogliono realizzarlo nei prossimi vent’anni, ma nei prossimi due o tre anni. Per questo hanno fatto fuori una politica debole, ricattandola con il gioco dello spread, e sono entrati direttamente nella cosiddetta ‘stanza dei bottoni’.

Ci dicono che i grandi evasori fiscali sono la rovina del nostro Paese. E aggiungono che questa gente non è degna di essere chiamata italiana.  Noi siamo d’accordo. Ma con questa manovra non ci sembra che si punti a colpire gli evasori del fisco ma, al contrario, che paga tasse e imposte.

La verità è che, con la scusa dell’Unione Europea e dell’euro, siamo finiti dentro un meccanismo che rischia di stritolarci. L’Unione Europea è una bella idea finita nelle mani sbagliate. In attesa che anche in Italia ci si comincia a organizzare per vivere in santa pace senza le grandi banche, dobbiamo difenderci. Valutando l’ipotesi di uscire dall’euro. E lanciando un segnale preciso ai tre partiti che sostengono il governo Monti e le grandi banche: Pdl, Pd e Udc.

Ieri sera ‘Report’ ci ha ricordato che, nel nostro Paese, è stata cambiata la Costituzione sulle questioni fiscali senza coinvolgere i cittadini in un dibattito pubblico. Ci hanno pensato i parlamentari del nostro Paese che, ricordiamolo, sono stati ‘nominati’ e non eletti grazie a un sistema elettorale truffaldino (leggere Porcellum).

Del resto, di che cosa sia capace la politica italiana l’ha dimostrato qualche settimana fa il numero uno del Pdl, Angelino Alfano, che, in tv, un paio di settimane addietro, proprio a proposito della manovra di Monti, ha affermato che, in fondo, se una famiglia che ha più di una casa ha difficoltà a pagare tasse e imposte, beh, può sempre venderne una per mettere “in tasca un gruzzoletto”. A quali “tasche” si riferiva?

Il segnale va lanciato proprio a partire da queste elezioni comunali. Votare Pdl, Pd e Udc significa rafforzare chi si vuole prendere le poche cose che ancora ci rimangono. Adesso, per i cittadini-elettori, è arrivato il momento dell’intelligenza.

E speriamo che, dopo questo articolo, non si oscuri il giornale che state leggendo.

 

Giulio Ambrosetti

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