«Manca solo un adempimento burocratico, il Vas (Valutazione ambientale strategica, ndr), e poi al Comune vi adopererete per approvare il Prg in un mese, al massimo un mese e una settimana». Raffaele Lombardo è stato chiaro: vuole il Piano regolatore generale di Catania al più presto, con la forte impronta del suo partito, l’Mpa nella storica approvazione dello strumento urbanistico cittadino. Sono passati del resto più di quarant’anni dal Piano dell’archistar Luigi Piccinato approvato nel 1969. Stavolta niente grossi nomi a capo del progetto, ma l’ufficio per il Prg comunale lavora alla bozza presentata a dicembre nelle sue linee generali dal 1998. L’approvazione del Piano avrebbe quindi un grande valore politico, come ha sottolineato anche il sindaco di Catania Raffaele Stancanelli, intervenuto all’apertura dell’incontro sul Prg organizzato dal Movimento per la autonomie ieri mattina al palazzo Platamone.
Le parole del sindaco di Catania, «l’Mpa ha un ruolo chiave in questo iter di approvazione», non sono certo sfuggite alla sala gremita, con la presenza di associazioni di categoria – da Confindustria all’Ance -, degli ordini professionali di architetti e ingegneri e del dipartimento di Urbanistica al completo. «Che Stancanelli stia passando ufficialmente all’Mpa?» è il pettegolezzo che ha girato nei corridoi di palazzo Platamone, proprio mentre il sindaco di Catania si affrettava ad andare a incontrare Casini nella vicina facoltà di Scienze politiche, per poi ritornare in tempo per salutare l’amico Lombardo.
Con Lombardo ancora non arrivato e Stancanelli fuori per più di un’ora, a fare da padroni di casa tre giovani politici Mpa: il presidente della commissione urbanistica Alessandro Porto che ha auspicato «un piano regolatore fatto di scelte condivise con la città», il capogruppo Mpa al Comune Salvo Di Salvo che ha parlato di «un’apertura turistica che passi anche dal waterfront e dall’approvazione del Pua», e soprattuto il presidente del consiglio Marco Consoli, che pur essendo il più giovane del trio è quello che si è assunto più apertamente la responsabilità politica. «Essere il Consiglio che ha approvato il piano regolatore dopo quarant’anni sarebbe un dato di merito» ha dichiarato Consoli, che ha ricordato come l’unico vero impedimento all’approvazione del Piano regolatore sia stato finora la mancanza del Vas, la Valutazione ambientale strategica che dipende dalla Regione.
Nessuna novità in merito al Piano regolatore dai relatori tecnici, con Paolo La Greca, direttore del Dipartimento di Architettura dell’Università di Catania a ribadire «l’importanza dell’approvazione del Prg, che dovrà poi diventare strumento ordinario nella pianificazione di una amministrazione, dovendosi rinnovare ogni cinque anni». L’architetto Rosanna Pelleriti, a capo dell’ufficio comunale per il Piano regolatore, ha puntato invece il suo intervento sull’individuazione delle aree risorsa «che consentiranno di raggiungere gli standard urbanistici di verde pubblico e servizi per una popolazione superiore all’attuale senza nuovi espropri grazie alla perequazione, rispettando le direttive generali approvate nel 1993», prendendo ancora una volta ad esempio l’area Cibali-Susanna. Ha concluso gli interventi tecnici l’ingegnere Maurizio Erbicella, che – coinvolgendo Marco Consoli, Alessandro Porto e il moderatore Piero Maenza – ha spiegato «il ruolo importantissimo della perequazione nell’urbanistica moderna: da qualche anno l’urbanista non è più un demiurgo».
I tempi per l’approvazione del piano regolatore dipendono quindi strettamente dall’arrivo della Valutazione ambientale strategica da parte della Regione. Ci sono impedimenti tecnici al suo rilascio? Il presidente Lombardo, rispondendo a una nostra domanda a conclusione dell’incontro, è sicuro che arriverà presto. «Nessun impedimento, l’ufficio Vas della Regione diretto dall’ingegnere Natale Zuccarello lo completerà in qualche settimana» ha affermato il presidente della regione Sicilia.
[Foto di Giopuo]
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