«L’Italia? Le ong la vedranno solo in cartolina» Progetto artistico dal basso in risposta a Salvini

Pozzallo, Milazzo, Catania, PalermoPantelleria, Panarea, MessinaAugusta, ma soprattutto Lampedusa. Sono i luoghi della Sicilia i protagonisti della maggior parte delle immagini di Solo in cartolina, il progetto di un gruppo di designer, copywriter e creativi partito dalla frase pronunciata dal vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini lo scorso 29 giugno: «Le navi delle Ong non vedranno più l’Italia, la vedranno solo in cartolina» per commenta un accordo raggiunto al vertice europeo sui migranti. E, invece, a ricevere tutta una particolare corrispondenza estiva del Mediterraneo, con tanto di saluti personalizzati, sarà proprio il leader della Lega. 

E sono oltre trecento le cartoline arrivate per un progetto nato «da noi amici che chiacchieriamo di quella dichiarazione di Salvini seduti al tavolo di un bar – racconta a MeridioNews Nicole Romanelli che, insieme a Verdiana Festa, Pietro Gregorini e Michela Locati, è una delle promotrici dell’iniziativa – “Ma pensa, che bello sarebbe inviare davvero a Salvini delle cartoline”, ci siamo detti». Nel giro di un fine settimana quella chiacchierata si è già trasformata in un progetto autofinanziato: c’è un sito, il logo è un salvagente come finto timbro postale, e c’è l’invito a colleghi illustratori, ma non solo, a partecipare a partire dal 10 luglio. «All’inizio temevamo restasse una cosa bellissima ma irrealizzabile e, invece – dice Nicole – all’appello di mandare dei saluti in cartolina al ministro dalle spiagge è nata una campagna molto spontanea, quasi di pancia eppure ragionata».

L’obiettivo era fare dell’arte uno strumento in grado di prendere posizione, di schierarsi e di dimostrare sostegno a chi salve vite umane in mare. Alcune delle post-card, infatti, sono anche composte in collaborazione con le Ong Proactiva Open Arms, Medici senza frontiere e Refugees Welcome. «Le uniche che abbiamo escluso, comunicandolo sempre ai mittenti – precisa Nicole – sono quelle che avevano come soggetto Aylan (il bambino siriano di tre anni morto sulla spiaggia di Bodrum in Turchia, ndr) perché è stata eccessivamente strumentalizzata». 

Un contest online ha selezionato le dieci cartoline più votate, che sono state stampate, su carta riciclata da una cooperativa sociale, nel formato standard in mille copie ciascuna, per un totale di diecimila, che saranno consegnate al numero 1 di piazza del Viminale a Roma. «Perché – ammette Nicole – spedirle tutte avrebbe avuto dei costi che una campagna nata e rimasta senza fondi, se non quelli per cui ci siamo autotassati, non si sarebbe potuta permettere». Delle dieci illustrazioni finaliste stampate, due hanno come soggetto Lampedusa. «Che pacchia!», recita quella in cui si può vedere una ragazza sdraiata su un materassino in un mare da cui spuntano molte braccia di persone di colore che stanno annegando. «Lampedusa. La perla nera del mediterraneo», è la frase della cartolina ispirata a quelle che si mandavano dalle località turistiche negli anni ’20-’30. 

È di Alberto Casagrande e Ilaria Cairoli. Milanese lei, veronese di adozione meneghina lui. «Non potevamo non scegliere il luogo che, per anni, è stato il simbolo degli sbarchi ma anche dell’accoglienza», spiega la ragazza. L’immagine mostra una bagnante statuaria che si sta per tuffare da un pattino in un mare in cui ci sono diversi uomini di colore, dentro salvagente di un arancione fosforescente, che cercano di non annegare. «Frutto della mia ricerca iconografica messa poi in pratica dal grafico Alberto – spiega la giovane – la cartolina vuole rappresentare un tema marino estivo con elementi di disturbo che rimandassero immediatamente alla questione delle migrazioni e delle morti in mare». C’è dietro l’idea che il mar Mediterraneo, da quando è diventato un cimitero di migranti, non sia più soltanto mare.

L’appuntamento con Solo in cartolina, adesso, è per il 30 settembre a Roma in piazza del Pantheon «dove abbiamo organizzato un evento per scrivere un messaggio a chiunque voglia farlo». Una volta firmate, le cartoline saranno imbucate in un’enorme cassetta della posta tradizionale, da consegnare poi alla segreteria del Viminale il 1 ottobre. «Stiamo provando a essere ricevuti dal ministro Salvini, ma ci rendiamo conto che non sarà facile». 

Marta Silvestre

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