Due ospiti di fama mondiale, una schiera di autorità locali, gran parte del corpo docente e parecchi studenti. Questo è stato il pubblico che ha preso parte allinaugurazione dellAnno Accademico della facoltà di Lingue e Letterature Straniere al Monastero dei Benedettini. Allevento erano presenti infatti oltre ai rappresentanti delle autorità anche Pat Cox, ex presidente del Parlamento Europeo e autore della prolusione, e John Hume, premio Nobel per la Pace 1998.
Dopo una breve presentazione del programma della giornata, che oltre allinaugurazione ha previsto anche un convegno su Irlanda e Sicilia, il preside Famoso ha ceduto la parola al pro-rettore Pioletti, intervenuto in vece del Rettore.
Il prof. Pioletti ha esordito facendo notare come il suo primo impegno istituzionale si sia svolto proprio nella Facoltà che lo ha visto preside fondatore e ha osservato come in sette anni Lingue sia diventata polo di grande capacità e di grande impegno. Ovviamente viene riconosciuta la fondamentale importanza della conoscenza delle lingue straniere, ossia il veicolo più potente di dialogo tra Paesi. Il discorso passa poi alla nuova gestione dellAteneo, che secondo il Pro-rettore deve fare passi avanti nellinternazionalizzazione e ai problemi che mettono in subbuglio il mondo accademico proprio in questi giorni (ossia i tagli ai bilanci degli atenei previsti allinterno della finanziaria).
Anche Raffaele Lombardo presidente della provincia di Catania ha posto lattenzione sulla scarsità di fondi che lItalia riserva alla ricerca e alla cultura rispetto ad altri paesi europei ed extra-europei. LOnorevole passa poi a focalizzare le similitudini tra Irlanda e Sicilia e le differenze tra le stesse che devono servire da modello per ricreare il miracolo irlandese.
Lincontro entra nel vivo con la prolusione di Pat Cox dal titolo La nuova Europa che leconomista irlandese ed ex-presidente del Parlamento Europeo legge in italiano. La riflessione porta subito alla considerazione di come i Paesi membri dellUnione Europea abbiano creato un libero impero sul nostro continente. LUnione dei 27 sarà il terzo insediamento umano, abbiamo un quinto delle risorse globali, leuro è la seconda moneta negli scambi. Siamo leader nel mondo in iniziative unilaterali come il protocollo di Kyoto. Tutte queste caratteristiche però non mettono lEuropa al riparo dalle tendenze estremiste che trovano espressione in correnti nazionalistiche che ostacolano il processo di unificazione. Quella di cui lUnione Europea ha bisogno in questo difficile e delicato momento è uno scopo comune e il mantenimento degli impegni presi. La nostra sfida consiste in come promuovere e difendere i nostri interessi e valori in termini di smart power, potere intelligente. La prolusione termina con linvito a prepararci a incontrarci con il futuro con entusiasmo e con finalità comuni.
Il legame con lIrlanda fil rouge dellevento viene rafforzato con lassegnazione di una menzione speciale a John Hume, vincitore del premio Nobel per la pace per il suo impegno per la risoluzione del conflitto in Ulster.
Hume dimostra come lUnione Europea e i suoi principi debbano essere studiati come esempio per la risoluzione dei conflitti. Idee quali il rispetto delle differenze e istituzioni che rappresentino proporzionalmente tutte le identità sono state centrali anche per la creazione del dialogo nellIrlanda del Nord e per la fondazione dei suoi organi rappresentativi.
Il sogno con il quale il Professore irlandese chiude linaugurazione è quello di un mondo in cui nessun essere umano ne uccida un altro, un mondo nel quale si debba versare sudore e non sangue.
Foto di Davide Anastasi e Olivia Calà
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