Sono giorni ormai che le voci dai cortili e dai forum della facoltà di Lingue si fanno sempre più insistenti. Giovani matricole, e non solo, si chiedono quando avranno inizio le lezioni previste per il primo semestre. Perché ad ottobre già inoltrato la facoltà di Lingue e letterature straniere ha pubblicato un esiguo calendario delle lezioni, lasciando in sospeso gran parte dei corsi e privi di un docente. I moderatori del forum, ma più in generale l’intero staff dell’Area Didattica non hanno risposte concrete da dare alla folla che reclama.
Sembra infatti, che il problema derivi da molto più in alto. Come ci ha chiaramente illustrato Felice Rappazzo, docente di Letteratura italiana della facoltà, «bisogna capire il sistema che sta dietro all’università di per sé, e cioè quel meccanismo che da quest’anno prevede un progetto di smantellamento della scuola pubblica. Numerosissimi sono stati i tagli con cui ogni ateneo ha dovuto fare i conti. Si è dovuto assistere ad una riduzione dei fondi che ha comportato una riduzione dei corsi. E la situazione è stata ulteriormente peggiorata da una nota di settembre del Ministero che prevede una riduzione delle ore lavorative di ogni docente».
Questi gli argomenti all’ordine del giorno del consiglio di Facoltà di settembre, durante il quale doveva essere discussa anche la conseguente riduzione delle ore di lavoro per ogni credito (da 7 a 6), ma che è invece stato rinviato al prossimo che si terrà a breve. Di conseguenza i bandi per le assunzioni dei docenti a contratto sono stati rinviati, lasciando numerosi corsi sospesi e l’inizio delle lezioni a data da destinarsi. In particolare, la Facoltà ha dovuto affrontare anche un altro problema: la sopravvivenza della seda di Ragusa, che rischiava di non partire del tutto.
«Si tratta quindi di un problema che parte dai vertici per poi aggravarsi con i vari intoppi lungo la strada fino alla situazione odierna – continua il prof. Rappazzo – nella quale non è stato creato alcun canale di comunicazione tra la Facoltà e gli studenti. Forse per non creare allarmismi».
La situazione, comunque, resta materia di discussione del consiglio di mercoledì 14, che dovrebbe sbloccare i bandi di assunzione e prevedere un possibile inizio non prima di un mese delle regolari lezioni. Non si esclude, però, un ulteriore allungamento dei tempi che comporterebbe un sovraccarico di lezioni durante il secondo semestre, con non pochi disagi per gli studenti costretti a munirsi del dono dell’ubiquità per seguire gran parte dei corsi.
Per il momento, quindi, agli studenti non resta che aspettare e seguire nell’attesa le poche lezioni già inserite in calendario. A dimostrazione che la precarietà non è una questione strettamente connessa al lavoro, si inizia già da studente universitario.
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