È partita in missione in Guinea Bissau a febbraio, ma adesso non si sa quando e come rientrerà. È la vicenda che sta vivendo Maria Grazia Costanzo, che adesso rischia di diventare un caso. La donna, residente ad Aci Sant’Antonio, lavora come infermiera nel reparto di Ostetricia e sala parto del Policlinico di Catania. Come da circa dieci anni a questa parte, nelle settimane di ferie Maria Grazia si è recata missione insieme all’ordine dei frati minori a Cumura, un villaggio della Guinea Bissau dove aiuta mamme e bambini. Quest’anno sarebbe dovuta rientrare l’11 marzo con la Tap, i cui voli sono diretti fino a Lisbona, e poi prendere l’aereo fino in Italia. Ma con l’incombere del coronavirus in Europa i voli sono stati sospesi e il biglietto di Maria Grazia è stato annullato, dando inizio di fatto a un susseguirsi di attese e di non risposte da parte delle istituzioni.
«Siamo preoccupati per la salute di Maria Grazia – dice la cugina Stefania Santamaria a MerdioNews – Ci siamo rivolti alle istituzioni, ma c’è stato solo silenzio. In questi giorni abbiamo avuto solo qualche contatto sporadico con lei, perché lì la linea internet e quella telefonica non funzionano sempre. Sappiamo soltanto che sta bene».
L’annullamento del suo volo aveva fatto supporre a Maria Grazia che si trattasse di un semplice ritardo. Così il 13 marzo, mentre il si diffondeva in Europa, la donna attraverso il console onorario italiano Graziano Biazzi aveva mandato una lettera all’Asp di Catania, informando i colleghi di non poter rientrare. «Mentre Maria Grazia informava l’Asp, noi da qui abbiamo inviato un esposto all’unità di crisi della Farnesina informandoli che il volo di Maria Grazia era stato annullato e non sapeva come rientrare – prosegue Stefania -. Nel frattempo Maria Grazia ci diceva che il virus era arrivato anche lì, dove le condizioni igienico sanitarie sono pessime e non hanno nemmeno i tamponi».
La situazione va avanti fino allo scorso martedì, quando tutti gli europei in Guinea Bissau vengono imbarcati su un aereo diretto verso l’Europa sotto le direttive dei loro Paesi di provenienza, ma in quella lista sembra non esserci il nome di Maria Grazia. «Sembrava che le cose si fossero sbloccate – sottolinea la cugina -. Era previsto un volo straordinario per tutti coloro che dovevano rientrare in Europa: Maria Grazia si è recata in aeroporto, ma tra i passeggeri non c’era il suo nome».
Una notizia che preoccupa ancora di più i parenti, che sempre martedì 24 hanno mandato delle pec in ordine al Ministero degli Esteri, al presidente della Regione Nello Musumeci, al prefetto Claudio Sammartino e al sindaco di Aci Sant’Antonio Santo Caruso. Ma ancora nessuna risposta è arrivata. Intanto l’appello dei parenti ha raggiunto anche i social. «Non abbiamo nessun riscontro – conclude – L’unica cosa che ci conforta è sapere che Maria Grazia è al sicuro. La sentiamo qualche volta, ma la preoccupazione è tangibile, soprattutto quella dei suoi genitori che sono anziani. Adesso chiediamo l’aiuto di tutti per far tornare Maria Grazia a casa, come avrebbe dovuto già fare 15 giorni fa, prima che il suo biglietto fosse annullato».
Preoccupato anche il sindaco Santo Caruso: «Sono a conoscenza della situazione – afferma a MerdioNews – Ho girato la pec che mi è arrivata al presidente Musumeci e alla protezione civile regionale. Purtroppo in questa situazione noi sindaci possiamo fare poco. Speriamo in una celere risposta».
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