Licata, quattro dipendenti comunali giocano a dama  Beccati dal sindaco nella villetta in orario di lavoro

Nessuno saprà mai se a prevalere sarebbero stati i bianchi o i neri. La partita a dama che (secondo l’accusa) quattro dipendenti del Comune di Licata stavano giocando durante l’orario di lavoro, è stata infatti interrotta dal sindaco Angelo Cambiano il quale, secondo quanto egli stesso ha annunciato, ha sorpreso gli operai all’interno della villa comunale Regina Elena.

Il sito, che subito dopo lo sbarco alleato del 10 luglio del 1943 venne utilizzato come momentaneo campo di concentramento, si trova nel cuore del centro storico. È a 200 metri dal municipio, a due passi dal porto turistico e dalla zona della movida licatese. Ebbene, ieri mattina, poco dopo le 11, il primo cittadino ha raggiunto la villa insieme a due neo assessori (la nuova giunta è stata nominata lunedì scorso), Adriano Damanti e Davide La Giglia, e al consigliere comunale di maggioranza Giuseppe Federico.

«Siamo entrati nella villa – spiega Cambiano – e non abbiamo visto gli operai del settore Verde pubblico. Li abbiamo cercati, ma ci è bastato poco per trovarli. In quattro erano seduti su una panchina e giocavano a dama. Ciò malgrado fossero regolarmente in servizio ed avrebbero dovuto occuparsi di ben altre incombenze». Dunque, secondo quanto annunciato dal capo dell’amministrazione comunale, nessuno aveva abbandonato il luogo di lavoro. Non siamo dunque in presenza di furbetti che timbrano il cartellino nei rispettivi uffici comunali (è successo in tante città) e poi si allontanano per andare a fare tutt’altro. No, qui il personale era al proprio posto. I quattro operai, secondo quanto reso noto da Cambiano, erano assegnati proprio alla villa Regina Elena, ma secondo gli amministratori, piuttosto che lavorare, giocavano a dama.

Ora quel posto di lavoro, per loro, è diventato a rischio. «Ovviamente – aggiunge il sindaco – abbiamo interrotto la partita e abbiamo provveduto a prendere i nomi dei quattro operai trovati sul posto. I nomi saranno trasmessi immediatamente alla commissione disciplinare del Comune, affinché siano adottati i provvedimenti del caso». E tra questi provvedimenti pare non sia proprio escluso il licenziamento. «In casi come questi il licenziamento – conferma il primo cittadino – è una delle ipotesi possibili. I componenti della commissione disciplinare esamineranno il comportamento tenuto dai quattro operai e stabiliranno il da farsi, ovviamente conformandosi a quello che prescrive la legge».

Per il momento dei quattro operai sorpresi mentre giocavano a dama non parla nessuno. Non hanno fatto alcun commento, né hanno affidato dichiarazioni ai loro legali. Tacciono, probabilmente prima di fare delle dichiarazioni attenderanno di ricevere la lettera formale di contestazione da parte dell’amministrazione comunale. La Commissione disciplinare ascolterà i dipendenti, così come il sindaco e gli assessori che li hanno pizzicati. Se ne saprà di più già nei prossimi giorni.

Gero Rizzo

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