Librino, mai più cavi elettrici in rame Contro i furti si passa alla guaina d’alluminio

Mai più cavi elettrici di rame a Librino. Da adesso in poi, in caso di nuovi furti, il materiale tanto ambito dai ladri verrà sostituito dal meno prezioso alluminio. L’amministrazione del sindaco Raffaele Stancanelli ha annunciato lo stanziamento di 35mila euro destinati all’acquisto dei nuovi cavi in lega d’alluminio che verranno installati nei viali Bummacaro, Castagnola, Moncada e via Arte e Mestieri, al buio da mesi. Ma, stando agli intenti dei tecnici comunali, questo è solo l’inizio.

«Sostituire tutti i cavi nel quartiere di Librino è impensabile – spiega Giacomo Guglielmo, esperto del sindaco per la mobilità – ma, se ci saranno ancora furti, metteremo i nuovi cavi di alluminio». Metallo che ha i suoi vantaggi, ma anche i suoi lati negativi. «Costa un po’ di più, circa il 30 per cento – spiega Guglielmo – e servono tempi più lunghi per rifornirsi, ma è difficilmente separabile dalla guaina e quindi ha meno mercato». Quello illegale, s’intende. Nell’ultimo anno, secondo l’esperto del sindaco, i furti di cavi elettrici a Librino sono costati alle casse comunali circa 70mila euro. Ad effettuare i lavori sarà la ditta Gemmo, subentrata recentemente alla Simei – Enel Sole. Contemporaneamente, annunciano dal Comune, verranno installati nuovi quadri elettrici con fornitura a bassa tensione. Per evitare inoltre che un singolo guasto possa lasciare al buio un intero quartiere, si provvederà ad una «parcellizzazione dell’impianto».

Da mesi alcune zone di Librino rimangono al buio, così come era successo anche al Villaggio Sant’Agata. Nell’inverno scorso il sindaco Stancanelli aveva annunciato un pattugliamento notturno con segnalatori accesi per scongiurare i furti. Ma di queste ronde i residenti ne avevano viste ben poche. Così la Simei, la ditta che si occupava della manutenzione dell’illuminazione pubblica prima di essere sostituita dalla Gemma, è stata impegnata in continui interventi e rattoppi alla rete elettrica. Tanto che lo stesso primo cittadino aveva parlato di «tela di Penelope». Adesso questo stanziamento di 35mila euro «l’abbiamo fatto extrabudget perché siamo in una situazione di emergenza», sottolinea Guglielmo. Che stima in una ventina di giorni il termine entro il quale verranno ultimati i lavori.

Nel frattempo, sempre a proposito di illuminazione pubblica, è stata completata, anche a Librino, l’operazione di sostituzione delle lampade. «Quelle nuove – spiega l’esperto alla mobilità – acquistate grazie alla convenzione con la Consip (società del Ministero dell’Economia ndr) sono tutte a led e consumano il 40 per cento in meno». Per questo il Comune di Catania, lo scorso 15 ottobre ha ricevuto a Padova il premio Ecohitech, essendo stato inserito tra i tredici Comuni virtuosi italiani che hanno realizzato piani luce o progetti di illuminazione basati su tecnologia led, ottenendo significativi risultati in termini di qualità e risparmio energetico.

Decisione che ha anticipato le indicazioni inserite dal governo Monti nel decreto della spending review, a proposito di risparmio energetico e affievolimento dell’illuminazione pubblica. L’operazione, denominata Cieli Bui, dopo aver ricevuto un fuoco trasversale di critiche, è stata tuttavia abolita qualche giorno fa dalla commissione Bilancio della Camera.

[Foto di depinniped]

Salvo Catalano

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