«Ci stiamo lavorando, il progetto verrà presentato fra qualche settimana». Così Saro D’Agata, assessore alla Mobilità del Comune di Catania, con delega alla valorizzazione di Librino, si pronuncia sul Librino Express. Il progetto, immaginato dall’amministrazione comunale insieme all’Amt (Azienda municipale trasporti), che in base alle promesse del sindaco Enzo Bianco, sarebbe dovuto partire a gennaio e avrebbe dovuto collegare il quartiere di Librino al centro della città. Appositi autobus che avrebbero dovuto seguire una nuova tratta dedicata al rione satellite. Ma che continuano a non esserci, nonostante gli annunci. «Ci sono stati dei problemi per quanto riguarda il lavoro che è stato fatto – replica D’Agata, giustificando i ritardi – Per esempio, l’individuazione dei capolinea, del numero di autobus e tutta una serie di altre cose che hanno bisogno di tempo per essere realizzate».
Interviene anche il presidente dell’Amt Carlo Lungaro: «Stiamo lavorando insieme all’amministrazione. Il progetto in linea di massima è completato, aspetta solo la verifica del Comune per essere varato. Il lavoro dovrebbe partire presto», promette. Ma precisa: «Noi ci teniamo molto che parta. Ma solamente una volta che il progetto verrà presentato, potrò esprimermi più concretamente».
Ma se da una parte le istituzioni – Comune e Amt – prendono tempo, dall’altra gli operatori del quartiere attendono il Librino Express. Anche alla luce dell’apertura, il prossimo anno scolastico, dei nuovi istituti d’istruzione superiore. «Puntiamo da sempre all’aumento dei mezzi che si spostano da altri quartieri verso Librino», afferma Sara Fagone, sindacalista della Cgil Librino. «Tenuto conto che apriranno le nuove scuole superiori, cioè l’istituto musicale, quello a indirizzo gastronomico e quello a indirizzo artistico – prosegue Fagone – è probabile che vi siano anche altri ragazzi di altri quartieri che si sposterebbero verso Librino. La mobilità diverrebbe ancora più importante».
«Qualsiasi cosa possa portare un miglioramento del territorio è la benvenuta», dichiara Cristina Cascio, preside della scuola Angelo Musco. «Nessun progetto è mai perfetto – continua la preside – Solo sul campo se ne capirà l’effettiva bontà. Quindi aspettiamo che inizi». «Lo spostamento di centinaia di ragazzi verso Librino sarà il primo vero banco di prova», sostiene Piero Mancuso, dei Briganti Rugby.
Al nodo delle scuole, Mancuso aggiunge quello dell’eventuale apertura dell’ospedale San Marco «e del possibile trasferimento di un assessorato o di uffici dell’assessorato direttamente nel quartiere». «A quel punto sarà indispensabile ragionare su una nuova mobilità», dice l’attivista. «Librino è un quartiere particolare da un punto di vista della gestione del traffico: non ci sono stalli a pagamento, per esempio. L’obiettivo è trasformare questo da quartiere prettamente residenziale a quartiere dove ci sono delle attività civiche». E conclude: «Per far sì che questo progetto funzioni bisogna che ci sia chiarezza sui tempi di percorrenza, dato che le tratte sono molto lunghe. In attesa, ovviamente, della linea metropolitana».
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