Aveva cominciato a scappare quando ha visto le volanti della polizia passare dalle parti di viale Grimaldi 10, a Librino. Era corso dentro al condominio e aveva fatto perdere le sue tracce, lasciando cadere per terra due buste di plastica con dentro 300 grammi di marijuana. Non si era accorto, però, di aver perso le chiavi di casa nell’androne. Sono state quelle a fare arrestare Antonio Crisafulli, 24 anni, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Poco distante da lì, Giuseppe Chiesa, 36 anni, dopo aver osservato la scena, si allontanava a passo svelto. Dopo averlo fermato per un controllo, gli uomini della polizia gli hanno trovato in tasca 87 stecchette di marijuana, per un totale di 130 grammi, e 750 euro in banconote di piccolo taglio, «proventi dell’attività di spaccio», scrivono gli inquirenti.
È successo tutto ieri, nel corso di un pattugliamento nel rione periferico di Catania, nella zona delle case popolari di viale Grimaldi, «in una piazza di spaccio chiamata “Fossa dei leoni“». Lì passeggiava il 24enne, con un giubbotto particolarmente rigonfio. Visti mezzi delle forze dell’ordine, secondo quanto queste ultime riferiscono, Antonio Crisafulli avrebbe prima accelerato il passo, salvo poi iniziare a correre per nascondersi all’interno del palazzone. Non prima di aver buttato via due buste contenenti la marijuana già porzionata in 200 dosi. Ad alcuni metri di distanza, il 36enne Giuseppe Chiesa, con precedenti in materia di stupefacenti, osservava la scena. Gli ci è voluto poco per decidere di allontanarsi rapidamente. La polizia lo ha bloccato e perquisito, trovandogli addosso altra marijuana – già separata in dosi allo stesso modo di quella trovata nella busta del fuggitivo – e 750 euro in banconote da cinque, dieci e venti euro.
A incastrare anche il complice che era riuscito a scappare è stato un mazzo di chiavi, caduto nell’androne del palazzo e recuperato dagli agenti. Piano dopo piano, porta dopo porta, gli uomini della polizia hanno provato tutte le serrature. Finché non hanno trovato quella giusta, al quinto piano. Lì c’era Antonio Crisafulli, anche lui con precedenti specifici. Per entrambi, Crisafulli e Chiesa, sono stati disposti gli arresti domiciliari in attesa del giudizio per direttissima.
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