Libia, ong spagnola sequestrata da guardia costiera «Minacciano di aprire il fuoco se non li seguiremo»

«Un sequestro in piena regola». Usa queste parole Oscar Camps per definire quanto capitato oggi all’equipaggio di Golfo Azzurro, la nave della ong spagnola Proactiva Open Arms di cui è fondatore. L’imbarcazione, stando a quanto denunciato su Twitter, sarebbe stata intercettata da un natante della guardia costiera libica e costretta a seguire quest’ultima. Golfo Azzurro sarebbe stata trattenuta per oltre due ore per poi essere rilasciata, con l’imbarcazione della ong che adesso si starebbe muovendo verso nord. 

Camps ha scritto che i libici avrebbero usato la forza per convincere l’equipaggio «Ci minacciano di aprire il fuoco se non li seguiamo nelle loro acque territoriali», si legge nel profilo Twitter dell’organizzazione. Dal sito Marine Traffic, che registra gli spostamenti delle navi, si nota come questo pomeriggio Golfo Azzurro si è diretta verso la costa libica per poi rimanere nella stessa zona, finendo per fare un’inversione.

Durante il percorso di avvicinamento verso la Libia, non lontano dalla rotta percorsa dalla ong si trovava anche la nave C-Star, l’imbarcazione usata dal gruppo di estrema destra Generazione identitaria per collaborare con i libici e disturbare l’operato delle organizzazioni non governative. 

Al momento non è chiaro se Golfo Azzurro stesse per effettuare un’operazione di recupero di migranti. L’organizzazione è tra quelle che hanno aderito al codice di condotta redatto dal ministero degli Interni italiano per regolamentare ulteriormente le attività delle ong nel Mediterraneo e anche tra quelle che ha scelto di continuare a operare in zona Sar anche dopo che la guardia costiera libica ha annunciato di avere istituito una propria area search and rescue che va ben oltre le 12 miglia riconosciute come acque territoriali. L’area di competenza, stando alle dichiarazioni dell’autorità che si rifà al governo al-Serraj, arriverebbe fino a 97 miglia.

In tal senso, resta da capire se l’azione dei libici sia da interpretarsi come una reazione a un’intrusione di Golfo Azzurro. Le ong, negli scorsi giorni, avevano fatto riferimento proprio al fatto di essere tagliate fuori dalla possibilità di dare sostegno ai migranti in difficoltà, perché i mezzi su cui questi ultimi viaggiano tendono a entrare in difficoltà molto prima. 

Golfo Azzurro, già la scorsa settimana, era stata intimidita dalla guardia costiera libica, che aveva anche sparato colpi di arma da fuoco in aria, assicurando che la prossima volta il bersaglio sarebbe stato diverso.  

Simone Olivelli

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