«L’Experia? Si trovi un’altra sede»

Un decreto del 1986 che sancisce il passaggio alla Regione delle strutture un tempo appartenute alla GIL (Gioventù Italiana del Littorio). È questo l’argomento con cui Salvo Pogliese, deputato regionale e dirigente di AN, chiede ancora una volta lo sgombero dei locali del CPO Experia. Una sede che, secondo Pogliese, dovrebbe essere utilizzata per fini di assistenza universitaria.

 «Esiste un Decreto del Presidente della Repubblica, il n° 246/86, – spiega Pogliese – che impone che tutti gli edifici ex sede GIL siano trasferiti alle Regioni per quelle finalità. La Regione, dunque, dovrebbe affidare gli immobili all’ERSU: il CPO Experia si trova proprio in una ex sede del GIL, e rende così necessaria l’applicazione immediata della legge fino ad oggi sempre ignorata, a Catania come in altre parti della Sicilia».

 

Nei fatti, l’applicazione di questa legge attraverso cosa passa?

Ho fatto un’interrogazione parlamentare in cui chiedo che il dpr sia reso operativo, nella consapevolezza che, attualmente, il consegnatario dell’immobile è il sovrintendente ai Beni Culturali, Gesualdo Campo, il quale non è mai entrato in possesso dello stabile poiché abusivamente occupato. Credo che in questa città manchino gli spazi dove fare aggregazione giovanile, però penso che un luogo dove questo tipo di attività provenga da un’esperienza illegale sia inaccettabile.


l CPO Experia si trova in uno dei centri nevralgici della città, il quartiere Antico Corso…

In quella zona della città è stata fatta un’opera di riqualificazione del quartiere, portandovi, ad esempio, strutture universitarie e diverse facoltà. In questo quadro, la volontà di riappropriarsi dell’attuale sede dell’Experia mi pare assolutamente coerente, affiancando ad essa la costituzione di comunità giovanili, spazi autogestiti pubblici e gratuiti da destinare ai ragazzi, che esulino da finalità politiche.


Gli occupanti hanno rivendicato un ruolo sociale positivo e portante nel processo di riqualificazione di quella particolare area di Catania.

Mi sono arrivate notizie di un impegno reale nel quartiere. Si potrebbe anche essere d’accordo che lo facciano, ma altrove. Magari in una comunità giovanile, che faccia riferimento ad un’associazione riconosciuta e che quindi abbia dei responsabili degli immobili chiaramente identificabili. Si parla di CPO Experia, ma l’istituzione deve sapere chi si nasconde dietro quelle sigle.


Da diversi partiti ed associazioni sono arrivate voci di supporto e solidarietà al CPO Experia, voci che hanno sottolineato che quello di AN, sarebbe un attacco politico mirato e non scaturirebbe da un reale interesse per la città. Cosa risponde?

Mi sembrano accuse infondate, perché altrimenti non avremmo portato avanti la proposta delle comunità giovanili, sia a livello comunale, sia a livello regionale. Siamo fermamente convinti della necessità di creare spazi autogestiti, all’interno di rigidi criteri di legalità, ma, ribadisco, l’immobile di via Plebiscito ha una sua destinazione obbligata e non possiamo permettere che non venga sfruttato in tal senso.


Durante una manifestazione in piazza Università, il 28 febbraio, l’Iqbal Masih di Librino e il Gapa di San Cristoforo si sono nettamente schierati a favore dei centri sociali. E hanno rivendicato che anche nelle loro sedi, al contrario di quanto detto dal consigliere comunale Giacomo Bellavia, “si fa politica”. Rispetto a due realtà come, appunto, l’Iqbal Masih e il Gapa, quali sono le sue opinioni?

Io ho grande rispetto di chi si impegna in politica, seppure in posizioni opposte rispetto alle mie. La nostra critica è a monte, al meccanismo che porta, in seguito, all’impegno politico. E’ giusto che si facciano attività, che posso anche non condividere per via di alcune degenerazioni, ma non occupando abusivamente degli edifici pubblici. E’ questo l’unico discrimine. Per chi paga un affitto, non ho niente da dire.


Ha parlato di alcune degenerazioni. A cosa si riferisce?

A vicende che hanno riguardato il mondo giovanile a Catania diversi anni fa. Ricordo, ad esempio, di alcuni militanti del Fronte della Gioventù che sono stati aggrediti a colpi di spranga dai ragazzi dell’Experia – c’è un procedimento giudiziario su questi fatti – soltanto perché affiggevano dei manifesti sul 25 Aprile, manifesti che, tra l’altro, lanciavano messaggi di distensione. Per non parlare, poi, di altri episodi che hanno visto l’uso della violenza nello scontro politico.


Molti bambini frequentano l’Experia nel pomeriggio. Il CPO si pone come alternativa valida e consolidata alla strada. Se gli occupanti non riuscissero a costituirsi associazione, che fine farebbe il loro intento indubbiamente nobile?

Volere è potere. Altre strutture ed associazioni che diano vita ad iniziative di questo tipo si trovano, e non credo che per loro sarebbe difficile farsi ospitare in altre sedi.

Gianluca Nicotra

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