L’Euro? Un treno lanciato a tutta velocità verso il disastro

Fonte: Un’Europa diversa

“La vita oltre l’euro”. É il titolo del libro-intervista di Ernesto Preatoni a Giancarlo Mazzuca, direttore del quotidiano “Il Giorno”. É pubblicato da Rubbettino e la prefazione è affidata a Paolo Savona. Sarà in edicola da mercoledì e il giorno prima, alle 18.30, a Palazzo Cusani, a Milano, ci sarà la presentazione con gli autori.

Il libro parla dell’ ”euromorbo” che, provocato dalla moneta unica ucciderà l’Unione europea. L’Italia ha fatto male ad entrarci, spiega il Pioniere, e soprattutto ad accettare le condizioni che le furono imposte. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Recessione, deflazione e alta disoccupazione, soprattutto fra i giovani. La condizione è quella descritta da Dostoevskij: “Privati di un lavoro significativo, uomini e donne perdono la ragione d’esistere”.

In realtà è l’euro che ha perso ragione di esistere. I governi, però, faticano a prenderne atto. Sulla moneta unica è stato fatto un investimento politico immenso e adesso nessun premier in Europa ha la forza di mettere le macchine indietro.

Insomma dalla descrizione del Pioniere l’euro emerge come un treno lanciato a tutta velocità verso il disastro senza che nessuno abbia la forza di fermarlo. Servirebbe lo stop immediato e l’apertura di un tavolo per il divorzio consensuale. Nessuno però si sta attivando e il momento della tragedia si avvicina: a provocarla saranno i differenziali di crescita del Pil e di competitività fra Paesi del Nord e Paesi del Sud.

Normalmente gli squilibri vengono recuperati con le politiche fiscali e con le operazioni della banca centrale. Nessuna delle due opzioni, però, è prevista dai trattati.

L’euro infatti rappresenta un’unione monetaria e non politica: vuol dire che ogni Paese deve prima di tutto pensare a se stesso: non ha doveri di solidarietà.

In secondo luogo il ruolo della Bce: il suo compito non è quello di difendere la moneta, ma solo di tenere l’inflazione intorno al 2%. Di più non deve fare.

Per la verità in questo momento Draghi sta imponendo una torsione al ruolo della Banca centrale: sta difendendo la moneta (Ricordate: “Faremo di tutto per salvare l’euro”) e non riesce a far salire l’inflazione. Sta semplicemente usando il buon senso per fermare l’espansione dell’euromorbo. Come andrà a finire? Basterà leggere il libro del Pioniere per saperlo.

Redazione

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