Lettera del M5s: «Mai più leggi discusse di notte» Replica Ardizzone: «Rileggete il mio primo discorso»

Per il Movimento cinque stelle è «una battaglia di civiltà». Le leggi fondamentali per il futuro della Sicilia non possono essere discusse di notte, durante sedute in cui, spesso fisiologicamente, la maggior parte dei deputati crolla sui banchi o a mala pena riesce a leggere i documenti con mezzo occhio aperto. Per questo, dopo aver diffuso qualche settimana fa un’emblematica carrellata di foto che ritraeva i parlamentari durante la seduta fiume per l’approvazione della Finanziaria, adesso i deputati tornano alla carica. 

I grillini hanno inviato una lettera al presidente della Regione Rosario Crocetta, a quello dell’Ars Giovanni Ardizzone e a quello della commissione Bilancio Nino Dina. Chiedono formalmente di «accelerare i lavori sulla finanziaria, per farla sbarcare a palazzo dei Normanni con notevole anticipo rispetto all’esame della commissione e dell’aula, in modo da non costringere i parlamentari all’ennesimo tour de force con sedute fiume ad ore impossibili in commissione Bilancio prima e in aula dopo». E pongono subito una scadenza imminente e concreta: luglio, per la nuova mini finanziaria. «Il presidente dell’Ars – afferma il deputato Francesco Cappello – deve pretendere il rispetto dell’istituzione che rappresenta. Crocetta non può fare i suoi comodi e poi costringerci a lavorare in condizioni impossibili. La prossima scadenza è fissata a luglio, il presidente della Regione ha tutto il tempo per farci avere la bozza in tempi accettabili. Anche a giugno. Ad Ardizzone ricordo che lo stop alle leggi notturne era stato un preciso impegno che lui stesso aveva preso. E’ venuto il momento di tenergli fede».

Proprio il presidente dell’Ars, contattato da MeridioNews, concede al problema una replica telegrafica: «Basta rileggere il mio discorso d’insediamento». In quella seduta del 5 dicembre del 2012, Ardizzone sottolineava: «Ritengo necessarie alcune riforme del regolamento d’assemblea, che assicurino un più efficace controllo della qualità delle leggi. È fuor di dubbio che, spesso, quest’ultima dipende dal contesto di emergenza in cui il provvedimento viene approvato; ritengo, però, che sia necessario rifuggire dall’idea di un’emergenza congenita in tutte le leggi, che poi è una contraddizione in termini. Il miglioramento della qualità delle leggi non è, a conti fatti, un vezzo del legislatore, non costituisce un presupposto della stessa democrazia». Parole chiare, ma non messe in pratica in questi tre anni, almeno per quanto riguarda la discussione sui documenti contabili, di cruciale importanza per la vita della Regione. 

Il Movimento cinque stelle denuncia «una strategia precisa». «Di notte e con la soglia di attenzione bassissima è più facile fare passare le più assurde nefandezze. Dentro al testo può esserci di tutto, nascosto nel gioco di rimandi tra leggi e commi che a loro volta rimandano, modificano o cassano altre norme. Ogni volta scopriamo qualche trappola, nascosta. Per esaminare il testo mettiamo al lavoro h24 tutti i componenti del nostro staff legislativo, ma ciò non basta se il tempo che hai a disposizione per esaminare il testo è di un paio di giorni. Così – concludono – non è possibile andare avanti».

Salvo Catalano

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