Lettera da Agrigento all’ombra degli affari

dall’ex sindaco di Racalmuto,
Salvatore Petrotto,
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Agli Africani hanno rubato la terra sotto i piedi! Le multinazionali di tutto il mondo impediscono alle popolazioni del Continente Nero di coltivare i terreni agricoli per nutrirsi e, soprattutto, per non morire di fame.

La terra è stata tolta ai contadini per produrre energia, proprio con quei prodotti vegetali che non servono più per far mangiare gli 800 milioni di Africani, ma per fare arricchire un’assortita orda di aguzzini e speculatori, provenienti da ogni angolo della terra.

Mentre a noi Agrigentini, “n’arrubbaru lu suli, lu suli e la Sicilia chianci…” avrebbe gridato a squarciagola, come era solita fare, la nostra conterranea, ossia la cantante licatese Rosa Balistreri, a proposito dei pirati del secondo ed ora del terzo millennio.

Ma anche l’acqua, ci hanno rubato! L’acqua di tutti noi Siciliani viene regalata alle multinazionali straniere, come più volte detto e ribadito: multinazionali che ce la rivendono a caro prezzo.

A renderci questo costosissimo ed incredibile servizio idrico in bottiglia, nell’Agrigentino, è la società svizzera Nestlè che ci sottrae la purissima acqua di Santo Stefano di Quisquina, tra i Monti Sicani, impedendo, di fatto, di farla erogare attraverso le condutture idriche.

Così, se proprio vogliamo bere acqua potabile o per cucinare, dobbiamo comprare acqua minerale; possibilmente la stessa nostra acqua che la Nestlè ci rivende ad un costo, ovviamente, cento volte superiore rispetto a quella stessa acqua che un altro soggetto privato, Girgenti Acque, dovrebbe farci arrivare direttamente a casa, attraverso le condotte idriche; ma spesso non lo fa facendoci scorrere sin dentro casa acqua sgradevole da bere ed assai spesso persino inquinata. In compenso abbiamo l’acqua intra senza tubi che ci viene garantita dentro a delle bottiglie di plastica, con l’etichetta: Acqua Vera Nestlè.

Anche l’aria, ci hanno rubato. Dalle nostre parti, infatti, di fronte ai Templi di Agrigento una corona di pale eoliche fa bella mostra di sé. Acqua, aria, terra e fuoco, i quattro elementi della natura di cui parla il nostro Empedocle di Akragas, nei frammenti ritrovati, dalle parti di Porto Empedocle, rischiano di urtarsi tra di loro, facendoci saltare in aria.

Nei pressi della pirandelliana contrada Caos, nessuno ci capisce più niente! Il funzionario dell’Enl, nonché sindaco Udc della città di Empedocle, Calogero Firetto, dopo avere incassato i primi milioni di euro, accreditati nelle ‘casse’ del suo Comune dalla società presso cui lavora, quale ricompensa per i costi sociali che Porto Empedocle sosterrà per tenersi in ‘casa’ il più grande rgassificatore d’Europa, è fiero di realizzare un esplosivo mega impianto.

Ci troviamo a 1140 metri (misura ufficiale fornita dall’Ente Parco Archeologico) dalla Valle dei Templi di Agrigento. E chi se ne frega se l’Unesco ha dichiarato proprio la Valle dei Templi di Agrigento Patrimonio dell’Umanità e che a 800 metri dal centro abitato rischiano di urtarsi tra di loro i quattro fondamentali elementi empedoclei!

Hiroshima e Nagasaki saranno un pallido ricordo! Hai voglia di presentare ricorsi, indire referendum, sporgere denunce, non ultima quella depositata presso la Corte Europea di Strasburgo o inviare lettere, quale quella spedita al Ministro dei Beni Culturali, Lorenzo Ornaghi, dal Presidente dell’Associazione SALVIAMO LA VALLE DEI TEMPLI, Gaetano Gaziano!

Questo rigassificatore s’ha da fare! Parola anche dello scrittore empedoclino, Andrea Camilleri, il quale, proprio in questi giorni si è incontrato con Pierfrancesco Paglini che è il project manager di una delle società, la CMC di Ravenna, interessata alla costruzione di questo mega-bomba a cielo aperto.

Tra una Fondazione Culturale, quella a lui dedicata dal Comune di Porto Empedocle, qualche cerimonia, un premio letterario qua e uno là, Andrea Camilleri ha trovato anche il tempo di fare il testimonial e lo sponsor del rigassificatore della sua città, tanto, chi muore muore e chi campa campa!

Ci dispiace constatare come determinate convinzioni stiano creando seri, se non proprio tragici, problemi nell’Agrigentino. In un’altra recente uscita pubblica del 10 aprile 2012, Andrea Camilleri, ci ha lasciato di stucco!

Che ci azzecca, direbbe l’ex Pm di Mani Pulite, Antonio Di Pietro, indirizzare, ci riferiamo sempre a Camilleri, una lettera aperta di encomio, letta pubblicamente presso la Fondazione ‘Leonardo Sciascia’, in occasione dello scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Racalmuto, ed il cui destinatario è il gestore di una – anche questa mega – discarica, quella di Siculiana, ovvero il vice presidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro?

Francamente, non ci aspettavamo una difesa d’ufficio della maleodorante gestione dei rifiuti in Sicilia da parte di Andrea Camilleri! E questa lettera è stata scritta dopo che sono state denunciate, anche dalla Corte dei Conti della Sicilia e non solo, una serie di illegalità che si consumano nella nostra Regione.

Si tratta di affidamenti diretti di servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti che, ormai, ammontano a qualche miliardo di euro, sempre alle stese aziende, sostenute da alcuni ben individuati padrini politici. Con costi, per dei servizi, assolutamente pessimi, tra i più cari d’Italia. Soldi che, come è risaputo, vengono fatti pagare alle famiglie, alle imprese e ai Comuni, questi ultimi, tutti quanti, trascinati verso il fallimento, proprio a causa della illegale gestione dei rifiuti.

Adesso anche il rigassificatore di Poto Empedocle. Affari su affari. Come se non bastasse lo scivolone sui rifiuti! Andrea s’è perso, recitava una canzone di De André, Andrea s’è perso e non sa tornare!

Ultimamente a Porto Empedocle circolano alcuni soggetti che, sfruttando la sua fama e la sua notorietà, si stanno piazzando all’interno di una serie di istituzioni culturali, posti di sottogoverno, ma anche di grosse aziende, non solo per cogliere delle opportunità di lavoro, ma per tessere una fitta rete, fatta di influenti conoscenze. Per fare affari.

Ma per tentare di scalare il jet set della politica, dell’economia e della cultura era proprio necessario puntare sullo schifo più schifo che c’è, quali la pessima gestione del ciclo dei rifiuti e sulla più esplosiva delle idee, quella di realizzare un impianto di rigassificazione dentro la città di Empedocle, di Pirandello e di Camilleri?

 

 

 

Redazione

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