L’esordio d’autore della cantante catanese Debra «Scrivere un brano? Alla base deve esserci verità»

Sono passati dieci anni dal suo esordio, e ne ha fatta di strada la giovane Debra. Una voce intrigante e passionale, un sound che abbraccia il pop, l’r&b e il soul, e tanta voglia di raccontarsi ed esprimersi attraverso la musica, coronata con il suo primo album di inediti 10 reasons. Un titolo che fa subito pensare a un album antologico. «Mi piace immaginarlo come fosse una catena di libri. Dieci volumi legati da un filo conduttore, ma ognuno con una storia e una morale propria. In questo album – continua l’artista – racconto i dieci passi più importanti che mi hanno condotta a essere ciò che sono oggi, come persona e artista. Ogni brano di questo disco racconta proprio un’esperienza, un dolore, un avvenimento particolare che nella mia vita ha contribuito a farmi crescere».

Il passo da cantante a cantautrice è stato fondamentale per Debra, una sorta di maturazione artistica ma anche personale, con una idea ben chiara di come dovrebbe essere il vero cantautorato. «Penso – spiega lei – che alla base della scrittura di un brano debba esserci verità. Non riesco mai a concepire un testo se non è ispirato a qualcosa che ho vissuto davvero sulla mia pelle. Anche se spesso mi ritrovo a trasformare queste storie, aggiungendo un po’ della mia fantasia. Credo – va avanti Debra – che ciò che oggi manca al cantautorato sia proprio la verità. Si scrivono pezzi su commissione, come fossero prodotti industriali e si sta dimenticando il senso più vero che sta dietro alla necessità di un artista di scrivere una canzone». Secondo la cantante catanese la musica rimane un mezzo di trasmissione di emozioni tra gli individui. «Come posso emozionare qualcuno – si domanda – se non credo, o peggio se non conosco ciò che sto scrivendo? Questa è la ragione per la quale sono stata per anni un’interprete e solo da quattro anni a questa parte scrivo cose mie. Perché – precisa Debra – avevo bisogno di viverla questa vita, per avere qualcosa da raccontare alla gente».

Viene dunque spontaneo credere che anche nel testo di Fermi nel passato, l’ultimo singolo estratto da 10 reasons ci sia molto di autobiografico. «Il rapporto col mio passato – ammette l’artista – è una delle cose più strane con le quali convivo quotidianamente. Sono cosciente che grazie al mio vissuto oggi sono una persona che mi piace nel suo complesso, ma da un altro lato sono in continuo conflitto con ciò che ho lasciato alle mie spalle. Fermi nel passato – conferma l’autrice – parla proprio di questo mio modo di convivere coi ricordi, di che ruolo hanno nella mia vita e di come sia, per certi versi, organizzata la mente di una persona. Si parla del passato di Debra, ma non solo – aggiunge – c’è anche l’intento di coinvolgere direttamente chi ascolta. Sono convinta che in molti potranno trovarsi nel concetto base di rimpianto che questa canzone porta con sé».

Oltre al testo, profondo e intenso, anche il video di Fermi nel passato è coinvolgente. «Ho voluto rappresentare quello che per me è il grande archivio della mente. Ho immaginato queste ipotetiche stanze – continua Debra – dove ognuno di noi conserva cose del passato, belle o brutte che siano. Io ho parlato della passione tra due persone, ma avrei potuto usare qualsiasi altra cosa, il concetto è lo stesso. Io – si racconta la cantautrice – sono ferma nel passato in tanti momenti diversi, ma ho voluto sceglierne uno che abbia a che fare con l’amore, perché sono convinta che è sempre questa la grande energia che muove il mondo». 

Amore dunque, ma non solo, anche un tributo alla sicilianità, grazie all’interpretazione di Francesca Ferro, figlia del celebre Turi. «Dal mio primo video Cantavo di te, girato a palazzo Biscari, ho sempre avuto a cuore la promozione della mia città natale, Catania. Ho iniziato con i suoi monumenti e la sua bellezza in generale, ma questa volta ho voluto promuoverne anche i talenti. Ho avuto l’onore di essere un’allieva di Francesca, quando a 19 anni frequentavo l’accademia di musical diretta da Fioretta Mari. Il suo talento, la sua bellezza e l’eleganza non li ho mai dimenticati. Penso – sorride  Debra – che ogni donna dovrebbe somigliarle, in quanto conserva ancora quelle caratteristiche di raffinatezza e femminilità, andate ormai persi di questi tempi. Da qualche anno sognavo di averla in un mio video, ma aspettavo di avere la canzone giusta. Un brano che meritasse una presenza artistica così di spessore nella clip». Ferro però non è l’unica artista siciliana presente nel video, allo scopo di incentivare anche la promozione di talenti emergenti. «Al fianco di Francesca ho voluto anche Piero Lugnan, del quale sono molto soddisfatta, e Georgia Scapolaro, cara amica e aspirante videomaker, nonché un’artista dalle molte sfaccettature, che ha realizzato un bellissimo backstage per me. Sono un’emergente che promuove tutto il talento, mi piace essere amica degli artisti e condividere l’arte».

Un proposito lodevole, da parte di un’artista che non mostra solo di essere in gamba, ma anche di essere molto riconoscente, soprattutto quando si parla delle sue ambizioni e dei suoi progetti. «Anzitutto vorrei avere l’opportunità di ringraziare tutte le persone che hanno contribuito a trasformare il mio sogno di fare musica in una realtà: la mia etichetta Roccascina audio produzioni, Marco Di Dio, produttore e autore di tutti gli arrangiamenti, Cristina Russo, Graziano Piazza per la regia di tutti i videoclip, Giulia Grillo e Georgia Scapolaro che curano la mia immagine e i miei social, e ovviamente la mia famiglia, i miei amici e tutti coloro che credono in me e mi sostengono». E il futuro? «Voglio scrivere ancora di nuove esperienze, continuare a produrre la mia musica e crescere sempre di più. L’ambizione – conclude Debra – invece è la stessa di sempre: dare alla mia musica un pubblico sempre più numeroso e poter vivere di questo».

Chiara Chines

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