«Potranno rubare tutti gli strumenti che abbiamo, ma il cuore e la voglia di fare non potranno mai toccarle». A parlare è Renato Furnò, volontario dell’Unitalsi di Lentini, dopo l’ennesimo furto perpetrato all’interno dei locali dell’associazione nella notte a cavallo tra venerdì e sabato. Serrature distrutte, mobili divelti, documenti e suppellettili vari a terra, porte forzate: questo è lo scenario che si è presentato ai soci sabato pomeriggio. «Abbiamo trovato un gran casino – spiega a MeridioNews Furnò -. I malviventi, nonostante ci fosse già una finestra con la ringhiera divelta, hanno preferito aprirne un’altra per entrare e non hanno portato via nulla perché già meno di una settimana avevano rubato una cassa per la musica, un piccolo mixer con cui facevamo le prove per uno spettacolo teatrale e alcuni contanti».
Si tratta della quarta rapina da quando la sede dell’associazione è stata trasferita negli spazi dell’ex ospedale. In altre occasioni i ladri avevano sottratto uno stereo, un computer portatile, un fornetto, qualche banconota e addirittura alcuni panettoni e bevande. Grazie alle denunce della presidente Rosita Di Stefano «furono arrestati dei lentinesi che rubavano tutto quello che trovavano dentro l’ospedale vecchio: cucine, cavi di rame, rubi, computer», sottolinea il volontario. Nei giorni scorsi l’ennesima spaccata. «Siamo un facile bersaglio perché la zona è buia e abbandonata – continua – anche se gli abitanti del quartiere potrebbero aver sentito qualcosa, perché la strada che dà sul retro è abitata». Nonostante tutto, la disavventura non ha fatto venire meno l’impegno dell’asoccazione: «La voglia di ricominciare ci porta a trovare soluzioni semplici per continuare a fare quello che stavamo facendo – evidenzia Furnò -. Stiamo rimettendo in ordine la sede, non ci ferma nessuno».
Vanno avanti intanto le indagini. A incastrare i rapinatori potrebbero essere le telecamere installate sulle facciate di una chiesa. Al vaglio, poi, ci sarebbe la possibilità di dotare i locali di un sistema di videosorveglianza.
A Lentini, i volontari dell’associazione assistono circa 40 persone affette da disabilità. Le principali attività riguardano i pellegrinaggi ai santuari mariani come Lourdes e le processioni in tutte le chiese del territorio, ma non mancano gite, laboratori di canto e recitazione, vacanze estive presso strutture attrezzate e escursioni in montagna durante il periodo invernale. «Il nostro lavoro impegna i ragazzi e permette alle famiglie di trascorrere giornate spensierate – aggiunge Furnò -. Ricordiamo che molte persone con disabilità non potrebbero uscire di casa se non ci fossero i volontari dell’associazione che si prendono cura di loro, prendendole e accompagnandole», conclude.
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