Le vedove del Mondiale

“Perché, perché la domenica mi lasci sempre sola per andare a vedere la partita di pallone?”. Questo era il motivetto di una giovanissima Rita Pavone che impazzava negli anni Sessanta, quando ancora si giocava un calcio “pulito” e quando i tifosi attendevano il giorno fatidico per ammirare le imprese della loro squadra del cuore (caso Moggi e Galliani a parte, che hanno lasciato senza parole e deluso ogni speranza di coloro che credono o credevano fortemente nella loro fede calcistica).

Dietro le parole di questa canzone però si cela in realtà, una vita fatta di “ribellione” di migliaia di donne di tutto il mondo – Inghilterra inclusa – in lotta contro i loro partner patiti del calcio. In un sondaggio condotto da Experian agli inizi di maggio, su un campione di 1.135 britanniche, il 33% delle intervistate ha dichiarato che, in coincidenza con le partite del Mondiale, si darà allo shopping mentre più del 30% uscirà con amici e amiche al ristorante.

Nel web, oltre alla mania dello shopping e delle serate mondane, a volte si trovano stranezze di ogni genere. C’è anche chi propone altro. Proprio come l’iniziativa di alcune mogli inglesi che si sono riunite formando il “World Cup Widows Club” , dispensando consigli online alle donne di tutto il mondo, sposate o fidanzate, su come sopravvivere a questo mondiale, giurando di prendersi la rivincita sui mariti che le trascurano. Cosa può colmare la disperata solitudine di mogli, casalinghe, tradite dalla seconda (o in alcuni casi prima) passione dei mariti? Qui non si tratta di una sola partita, ma di ben 64 partite concentrate nell’unico mese dell’immancabile evento che si ripete dopo un’attesa lunga quattro anni.

 

Tra le fondatrici del club, che hanno un’età compresa fra i 29 e i 50 anni, oltre all’odio comune per il calcio e per quelli che definiscono “pappamolle superpagati” (i calciatori ovviamente, ndr), c’è chi non potendo appendere nelle pareti di casa i poster del cantante Robbie Williams (a quanto pare non piace solo alle adolescenti) impone a marito e figli il divieto di affissione alle quattro mura domestiche di qualunque bandiera o immagine del proprio “eroe” calciatore; chi si è sbarazzata del videoregistratore per impedire al marito di registrare i match preferiti; chi disperata non trova soluzioni con tre figli e consorte che intonano slogan per tutto il giorno, svegliano il bebè che dorme pacifico nell’altra stanza e creano solo caos con birra e patatine durante le partite; chi rimane rinchiusa nella propria camera da letto per vedere le adorate soap-operas e chi si preoccupa per i propri cani che vengono terrorizzati dalle urla del padrone di casa mentre guarda la partita.

 

Vediamo un po’ quali sono i dieci consigli “alternativi” riservati per questa associazione di “desperate housewives” del mondiale:

– Prenotare un viaggio in Tobago

– Andare a fare shopping a New York

– Dedicarsi interamente alla lettura completa dell’opera shakespeariana

– Distendersi comodamente sul sofà per rivedere una intera seria del telefilm preferito (immancabile il bollitore col tè sul tavolino del soggiorno)

– Iscriversi in palestra e frequentarla assiduamente in modo da far sfigurare il marito che per un mese di vita sedentaria di fronte alla tv avrà ingurgitato solo pizza e birra

– Studiare tedesco e fare il tifo per la Germania in finale

– Trovarsi un amante mettendo un annuncio sul “Mercatino” locale

– Aprirsi un’agenzia matrimoniale

– Pernottamenti di 30 giorni in hotel a 5 stelle (servizi extra, telefonate, champagne…all-inclusive), facendo comodamente amicizia con altre “vedove” grazie alla connessione internet dell’albergo

– Comprare una collezione “Best of” Beatles, ascoltarla col volume a palla in casa per coprire le voci dei commentatori delle partite e infine – last but not least – ricordare al proprio marito che l’Inghlterra non vince la World Cup da ben 40 anni.

 

Le vendette e le vie di fuga più fantasiose non mancano e ci sono proposte veramente per tutti i gusti. Ovviamente tutto da addebitare sul conto del marito. Nel sito si trova anche un forum che raccoglie gli sfoghi femminili provenienti da tutto il mondo e nel caso in cui non si può fare a meno di conversare con i propri mariti di calcio, c’è una sezione sulle ultime notizie collegata direttamente al sito ufficiale della Fifa per restare sempre aggiornate.

L’Ente del turismo svizzero – nazione in cui si dice che gli uomini si prendano più cura delle donne piuttosto che pensare al calcio – ha colto la palla (rimaniamo in tema) al balzo per invitare, attraverso una pubblicità televisiva molto accattivante (tra i protagonisti dello spot anche Renzo Blumenthal, Mister Svizzera 2005), le turiste “vedove” a trascorrere le vacanze spassandosela nella terra del cioccolato e degli orologi a cucù, lasciando i loro “amabili” compagni incollati ai televisori.

 

 

www.worldcupwidowsclub.com

Valeria Arlotta

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