La carità e il volontariato come soluzione alle nuove forme di povertà che colpiscono ampie fasce della società contemporanea. Con questo spirito la Caritas diocesana di Catania ha organizzato la “Settimana della carità” al via lunedì al centro fieristico “Le Ciminiere”. Il primo appuntamento in programma è stata l’inaugurazione di una mostra fotografica collettiva per celebrare “l’anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale” allestita con i contributi del CO.PE (Cooperazione Paesi Emergenti), dell’Associazione Mani Tese e di Amnesty gruppo 257.
La Caritas ha scelto il volontariato, il microcredito e l’integrazione come temi centrali dei convegni. “Abruzzo e Haiti: le esperienze sul campo della Caritas di Catania” è stato il primo degli incontri. I racconti di due volontari a L’Aquila, Pier Mauro Manmano e Alessandra Maratea, hanno permesso di capire quanto sia importante ricostruire non solo la città ma anche la persona attraverso l’ascolto e la vicinanza, cercando di risolvere i problemi piccoli e grandi.
Molto forte anche l’intervento di Jean Baptiste Heberne, seminarista haitiano da sei mesi a Catania, che ha raccontato il dramma che vive l’isola di Haiti dopo il sisma attraverso le testimonianze dei suoi familiari. La “settimana della carità” si è aperta l’otto marzo, festa della donna, e per questa ragione il comitato pari opportunità della Uil ha voluto dare un segno adottando alcune “madri sole” catanesi. È stato lanciata in questa maniera l’adozione a vicinanza primo progetto della Caritas per aiutare chi è in difficoltà con sostegno economico ma anche con delle relazioni di prossimità.
Il progetto del microcredito è stato al centro del secondo convegno: “Microcredito: dai paesi del Sud del mondo importiamo le buone prassi”. Giovanni Nicola Pes, responsabile del dipartimento internazionale del comitato italiano per il microcredito, ha spiegato come in realtà molto povere il microcredito sia stato vitale per la ripresa dell’economia e funziona molto bene con le donne. Il meccanismo ideato dal premio Nobel Muhammad Yunus è molto semplice: si concedono dei piccoli prestiti a tasso agevolato a persone che non possono ottenere credito dai circuiti bancari, con gli utili derivanti dal tasso si accresce il fondo e si finanziano sempre più progetti. Questo strumento può essere applicato anche alla nostra realtà; tante famiglie a cui non è concesso un prestito potranno ricevere dei soldi per uscire da una soluzione di povertà.
Il terzo convegno dal titolo “Amalipè amicizia con il popolo Rom” è stato dedicato all’integrazione. All’incontro erano presenti molte scolaresche che hanno ascoltato le relazioni di Padre Valerio Di Trapani, direttore della Caritas di Catania, e Paolo Filetti, presidente di Opera Nomadi Catania. «Ci occupiamo dell’istruzione dei minori, li accompagniamo a scuola e curiamo i rapporti scuola-famiglia» ci dice Filetti. Opera Nomadi cerca anche di garantire i servizi sanitari, e se per i rom rumeni non è difficile perché comunitari il tutto diventa più complicato per i rom kosovari.
Durante tutta la settimana gli operatori della Caritas hanno avviato il progetto per reclutare nuovi volontari per l’emergenza Abruzzo. È ancora possibile rispondere all’appello per fare volontariato la prossima estate nelle zone colpite dal terremoto dell’aprile scorso. A chiudere la Settimana della carità un seminario arcivescovile oggi alle 16.30.
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