Residenze universitarie, queste sconosciute. Già, perché spesso si sa poco o niente delle strutture a disposizione degli studenti che offrono alloggio e possibilità di studiare. Valide alternative alla classica stanza in appartamento con altri coinquilini, le residenze universitarie sono dei mondi a sé, con le loro regole, i loro pregi ed i loro difetti. Step1 ha deciso di fare un giro per la città nel tentativo di diradare l’alone di mistero e disinformazione che circonda questi luoghi.
La nostra prima tappa è stata la Residenza Universitaria Alcantara, sita in Via Caronda 129, alle spalle dell’Orto Botanico. Un palazzone molto curato in stile Liberty in cui possono trovare spazio 20 selezionatissimi studenti l’anno. Saliamo lo scalone all’ingresso e ci accoglie il direttore, Guido Vassallo, con cui scambiamo quattro chiacchere.
Da quanto è attiva la residenza?
La residenza esiste da quarant’anni a Catania. La sede attuale di Via Caronda è stata aperta nell’aprile 2002 grazie a dei fondi concessi dall’UE per l’edilizia universitaria, di cui ha usufruito l’associazione ARCES che promuove questa struttura.
Chi può accedervi?
Le attività della residenza sono aperte a tutti gli studenti dell’Università di Catania. Ci sono alcuni studenti che vivono qui ed hanno un servizio di vitto e alloggio completo, insieme ad altre attrezzature come la biblioteca, le sale informatiche o le sale di studio. Comunque, tutte le attività della residenza sono aperte anche agli studenti esterni, cioè ai non residenti, che possono liberamente frequentare le sale di studio e le varie attività che si organizzano.
Quali sono i requisiti per la frequenza?
Per venire come residenti bisogna superare una selezione che comprende la compilazione di alcuni questionari e dei colloqui con la direzione. Nei colloqui motivazionali, si cerca di valutare quanta propensione c’è nello studente a frequentare i corsi universitari con un approccio formativo che serva a migliorare la propria crescita. Per venire a studiare non c’è invece nessuna particolare limitazione, salvo il rispetto delle buone norme di comportamento e del desiderio formativo di cui sopra, che comprende anche l’essere in una certa misura al servizio degli altri. Vale a dire? Ad esempio, molti studenti svolgono anche un’attività di tutorato nei confronti dei colleghi più giovani o meno esperti. È un ambiente molto solidale e stimolante quello che offriamo.
Parliamo di costi. A quanto ammontano? Esiste la possibilità di sovvenzioni?
La retta mensile ammonta a circa € 600 e comprende tutti i servizi: vitto e alloggio completi, collegamento ad internet, aria condizionata, lavaggio biancheria e possibilità di usufruire di tutte le strutture della residenza. Esistono delle agevolazioni sotto forma di borse di studio per studenti meritevoli e di disagiate condizioni economiche, che vengono bandite ogni anno e consentono di avere una riduzione sulla retta, in certi casi anche della metà. Ad ogni modo, considerate le spese che deve affrontare uno studente fuori sede, ritengo che i costi siano accessibili.
Parliamo di questa associazione ARCES. Cos’è e che finalità ha?
L’ARCES è un ente no-profit. Tecnicamente è un collegio universitario. Esistono 13 collegi in tutta Italia, alcuni con una tradizione secolare. È un ente che lavora sotto il patrocinio del Ministero dell’università, da cui è anche finanziato, in quanto i servizi che offre sono diretti alla popolazione universitaria. Per questa stessa ragione, gode di alcune agevolazioni, ad esempio la possibilità di fornire cfu elettivi (cfu che possono essere acquisiti presso enti non correlati all’università NdR), ma al contempo è tenuta a garantire degli standard di eccellenza per quanto riguarda i servizi che si offrono. Oltre a questo, l’associazione propone dei servizi informativi in Sicilia. Cito ad esempio una scuola di specializzazione a Palermo dove si tengono corsi di oreficeria e per cesellatori, che consentono una formazione pratica per inserire concretamente gli studenti nel mondo del lavoro. L’ARCES si occupa anche di un servizio di orientamento alla formazione post-liceale che comprendo l’intero spettro dell’offerta formativa una volta terminata la scuola dell’obbligo. Quindi non solo facoltà universitarie, ma anche accademie di moda, del fumetto, militari, ecc.
Ma l’ARCES è un’associazione a stampo religioso, collegata all’Opus Dei, no?
Sì, per quanto concerne la direzione delle attività formative l’ARCES collabora con l’Opus Dei, che è un’associazione della Chiesa Cattolica che promuove la santificazione del lavoro ordinario. Il messaggio è che il cristiano è chiamato ad essere santo nelle situazioni reali della sua vita e non solo nelle situazioni limite come e missioni umanitarie, riservate comunque ad una ristretta cerchia di persone.
Dunque la residenza è aperta solo a chi professa la fede cristiana?
No, il pluralismo è una delle caratteristiche principali che si vivono qui. L’accesso alla residenza è libero sia per gli ospiti, sia per i frequentatori esterni. La scelta della propria fede riguarda molto la coscienza personale e non c’è alcun intento di persuadere o precludere l’accesso a persone di fede diversa. Ovviamente però, l’impostazione della residenza è cristiana, ad esempio vi è una cappella dove si tiene giornalmente la messa e vi è la possibilità di frequentare anche corsi di dottrina.
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