Le Rappresentazioni Classiche di Siracusa

di Francesco Vecchio

Ancora una volta la Sicilia riabbraccia l’arte e l’arte non può che abbracciare ed identificarsi nella Città Aretusea. Nel magico scenario di fine primavera si rinnova la decennale tradizione delle Rappresentazioni Classiche: siamo giunti al XLIX ciclo. Nell’attuale annata, che si preannuncia, ancora una volta, fortunatissima sul piano del successo di pubblico, sono previste in calendario “Edipo Re”, “Antigone” e “Le donne in Parlamento”.

Ripercorriamo, nel seguente ordine cronologico, le rispettive trame. Edipo, figlio di Laio e Giocasta, secondo l’oracolo, ucciderà il padre e sposerà la madre. Terrorizzato si allontana dalla casa paterna, non sapendo che Polibo e Merope, sovrani di Corinto, non sono i suoi veri genitori. Durante la fuga il giovane ingaggia una lite con dei viandanti uccidendo l’uomo più anziano. Giunto a Tebe libera la città dal morbo delle peste, sposandone la regina, rimasta vedova, e generando con essa figli.

Passati diversi anni un servo della casa di Polibo annuncia la morte dei sovrani. Edipo apprende che Polibo e Merope non sono i suoi veri genitori. Saputo che l’uomo ucciso sulla strada è Laio, il suo vero padre, e che con sua madre, Giocasta, ha messo al mondo dei figli, disperato, dopo l’impiccagione di Giocasta, decide di punirsi cavandosi gli occhi.

La seconda ed avvincente rappresentazione e’ “L’Antigone”. Eccone, in sintesi, il contenuto. La giovane Antigone non intende sottostare all’editto di Creonte, sovrano di Tebe, con cui vieta di dare giusta sepoltura al fratello Polinice. Essersi opposto alla città nella battaglia per la successione al trono lo rende degno di una sepoltura fuori le mura. Antigone confida alla sorella Ismene di voler rendere, comunque, onore al fratello morto, contravvenendo alle leggi di Stato e si fa sorprendere dalle guardie mentre cosparge di sabbia il corpo.

Arrestata e condotta dal tiranno, la giovane prigioniera confessa il reato e si appella alle leggi non scritte ed eterne dettate dagli Dei. Creonte, fra la morsa del prestigio personale e la determinazione della rivale, sentenzia che Antigone sia condannata e rinchiusa in una caverna, riconoscendo l’innocenza di Ismene. Né il figlio Emone, fidanzato di Antigone, né le invettive dell’indovino Tiresia convincono Creonte ad assumere una posizione meno drastica. Antigone s’impicca, ripetendo il gesto disperato della madre Giocasta. Cadono Emone e l’intero popolo di Tebe, annientato dalla pestilenza.

Conclude il cartellone di quest’anno l’opera “Le donne in Parlamento”. Di seguito, i tratti salienti. Prima dell’alba, Prassagora, moglie di Blepiro, prepara con altre donne un piano per impadronirsi del governo della città. Dopo aver fatto le prove dei discorsi con cui intendono chiedere il governo per le donne, occupano l’Assemblea con i vestiti rubati ai mariti e approvano il progetto di Prassagora, anche approfittando dell’assenteismo degli uomini: al risveglio, infatti, Blepiro e altri uomini non hanno trovato i loro panni e sono rimasti a casa.

Il programma al femminile promuove comunanza assoluta dei beni: ognuno avrà tutto quello di cui ha bisogno e tutti, in egual misura, scongiurando furti e conflitti legali. Anche l’amore in comune, secondo giusta distribuzione: prima andranno accontentati i vecchi e i brutti, sia fra gli uomini che fra le donne. Intanto, le donne divideranno equamente i frutti della produzione cominciando con l’organizzare ricchi e gratuiti pranzi in comune per tutti. Ma come accade sempre nelle utopie aristofanesche, c’è qualche imbroglione che cerca di approfittare della novità per reintrodurre vecchie logiche. La resa dei conti non si farà attendere. Un grande banchetto a cui partecipa tutta la città chiude la commedia.

Degno di attenzione è l’aspetto economico, mai trascurabile, soprattutto di questi tempi. Ancora una volta, il Consorzio Siracusa Turismo si è attivato per questa imperdibile occasione e nell’interesse dell’amata Sicilia. Il Consorzio Siracusa Turismo, in collaborazione con la Fondazione INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico) promuove l’iniziativa “Siracusa, Turismo e Rappresentazioni Classiche”. In occasione del XLIX ciclo di Rappresentazioni Classiche al Teatro Greco di Siracusa (11 maggio – 23 giugno 2013), chi prenota il soggiorno, esclusivamente tramite siracusaturismo.net, potrà acquistare il biglietto d’ingresso a tariffe ridotte.

L’utente potrà prenotare i biglietti mandando un messaggio di posta elettronica all’indirizzo siracusa@amitsrl.it, inserendo come oggetto la dicitura “Convenzione Siracusa Turismo”, specificando nominativi, numero del voucher, date degli spettacoli e settori richiesti, oppure acquistarli direttamente al botteghino dell’INDA. (a sinistra, foto tratta da gazzettadelsud.it)

In ogni caso, all’atto del ritiro dovrà consegnare copia del voucher della prenotazione alberghiera. Il numero massimo di biglietti acquistabili per ogni spettacolo è pari al numero degli utilizzatori della camera prenotata. Un piccolo suggerimento, poi, per gli amanti vecchi e nuovi della Sicilia.

Perché non proseguire l’itinerario con delle escursioni naturalistiche sull’Altopiano ibleo? Quello, per intenderci, inciso da numerose cave, ricche di vegetazione lussureggiante? O, ancora, perché non esplorare l’antica colonia greca Megara Iblea, situata tra Priolo Gargallo e Augusta? I suggerimenti sono finiti ma la Sicilia, per chi ha voglia di esplorarla, susciterà sempre mille e mille sorprese.

 

 

 

 

 

Redazione

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