«Ma non è ca su fassi?». Una frase sempre più ricorrente, nelle ultime settimane, alla casse di supermercati e negozi. A generare il dubbio nei più sospettosi – e un momentaneo smarrimento in tutti gli altri – sono le nuove banconote da cinque euro. In circolazione dal 2 maggio di quest’anno, ma che iniziano ad avere una discreta diffusione da poco tempo. Create proprio per rendere più facile la distinzione tra una banconota falsa e una vera, la nuova serie Europa firmata dal presidente della Banca centrale europea Mario Draghi non è però ancora entrata nell’immaginario collettivo: «A quannu a quannu mi ero abituata a questi euri…», sintetizza un’anziana signora in uscita da un bar tabacchi.
Se a un primo sguardo la differenza maggiore tra le due monete di carta – i vecchi cinque euro e i nuovi – sembrano essere i colori più sgargianti, in realtà a cambiare sono i sistemi di controllo anti-contraffazione, più sofisticati e sicuri. Ed è proprio su questo che ha puntato la Bce, tanto da farne lo spunto per una serie di spot che spiegano ai cittadini la novità. Da quello più istituzionale alle clip più leggere, tutte con una domanda di fondo: «Da quanto tempo non guardi le banconote da vicino?». Un’operazione da svolgere in tre mosse: «Toccare, guardare, muovere».
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Tastare la consistenza della carta e gli elementi stampati in rilievo, qualcuno in più rispetto alla precedente edizione. Guardare come sempre in controluce che siano presenti: il ritratto della mitologica Europa in un riquadro a sinistra, sotto alla firma di Draghi, e la filigrana al centro. Muovere il contante per verificare l’ologramma verde smeraldo con la cifra 5 in basso a sinistra – novità della nuova serie – e ancora una filigrana a destra.
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Dopo i cinque euro, nel corso di un paio d’anni verranno gradualmente diffusi anche gli altri tagli rinnovati. Che, per un certo periodo di tempo, circoleranno insieme ai precedenti, per poi sostituirli del tutto. Ma le differenze visive non saranno sostanziali: la nuova serie Europa infatti manterrà i colori dominanti della precedente e anche l’ispirazione agli stili architettonici di sette periodi della storia dell’arte che già oggi sono raffigurati nelle banconote. Con i nuovi contanti, però, a comparire non saranno più monumenti realmente esistenti, ma solo ispirati. Tutti i disegni sono di Reinhold Gerstetter, bozzettista indipendente che lavora a Berlino.
[Foto della campagna La nostra moneta]
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