Le madri dei soldati russi: “Almeno 400 caduti nell’esercito, ecco la lista”. Mentre il governo di Mosca nega l’evidenza

NONOSTANTE GLI ACCORDI DI MINSK CI SAREBBERO ANCORA COLONNE DI MEZZI CORAZZATI RUSSI IN UCRAINA DIREZIONE-DONETSK. I PARENTI DEI MILITARI RUSSI MORTI CHIEDONO SPIEGAZIONI PLAUSIBILI E COERENTI.

 

 

di Gabriele Bonafede

Solo poche ore fa il Ministro degli Esteri russo Lavrov aveva dichiarato che le due colonne di mezzi corazzati russi entrate in Ucraina lo avevano fatto “per sbaglio”. Delle due l’una: il Ministro degli esteri russo vuole emulare Pinocchio, minando ulteriormente la credibilità della Federazione Russa in occidente, oppure l’esercito di Mosca assomiglia a una specie di Armata Brancaleone che non  è in grado di capire nemmeno dove si trovi.

Tank Russo 74268 della divisione Pskov BMD ?245X

L’“errore” di movimento dichiarato da Lavrov, infatti, riguarda ben 30 Km di marcia dentro il territorio dell’Ucraina in pieno assetto di guerra con una colonna di decine di mezzi corazzati che, evidentemente, non avrebbero a disposizione nemmeno un navigatore o un qualsiasi telefonino i-phone per capire dove si trovino. Anche oggi, Kiev denuncia l’attacco di una nuova colonna di corazzati e fanterie russe che attaccherebbe Donetsk da sud.

Insomma, Lavrov l’ha sparata proprio grossa, pur di negare l’evidenza: l’esercito di Mosca ha tentato, e tenterebbe ancora nonostante l’incontro di Minsk, di invadere il territorio ucraino, aumentando ulteriormente la tensione con un altro tassello alla politica di escalation nel conflitto Russia-Ucraina. Evidenza ancora più chiara dal momento in cui l’esercito ucraino ha catturato dieci giovanissimi soldati della 98ma divisione paracadutisti russa “Svir”in pieno territorio ucraino, dopo averli affrontati in battaglia.

L’incontro di ieri a Minsk.

I servizi ucraini hanno intervistato i prigionieri russi diffondendo video delle loro dichiarazioni, ormai il web ne è pieno, e sono disponibili traduzioni in italiano anche presso grandi testate italiane come Il Corriere. C’è persino un soldato russo, mandato al macello a soli 19 anni, che dichiara “in Russia la gente si è bevuta il cervello appresso alla propaganda di odio del governo, invece qui ho trovato una situazione completamente diversa da quella dipinta dalle TV russe”.

E ancora: “Ci hanno mandati come carne da cannone e siamo stati colpiti dai Grad del nostro stesso esercito”.  Per chi non lo sapesse, i BM-21Grad (“grandine”)sono gli spaventosi lanciamissili in dotazione all’esercito russo, tristemente noti per la loro imprecisione e più volte indicati dalle Nazioni Unite come responsabili della morte di vittime civili oltre che militari.

Un lanciamissili Grad apre il fuoco

Nel frattempo, l’associazione russa delle “Madri dei soldati” ha diffuso notizie su decine di caduti e centinaia di feriti che tornano in Russia in massima segretezza, con il divieto di celebrarne funerali e diffonderne notizie. “Molti ufficiali d’alto rango sono già morti in Ucraina”, dichiarano le Madri a uno dei pochi giornalisti russi disposto a sfidare la censura e la vendetta di Putin.

Oltre che dai giornali occidentali e dal governo di Kiev, l’esecutivo di Mosca è quindi sbugiardato anche dalle madri dei propri soldati che si vedono recapitare lettere sull’avvenuto decesso dei loro figli e nipoti. Sono pochi i media russi che sfidano ancora censura e rappresaglie diffondendo ugualmente notizie reali sull’andamento del conflitto in corso tra la Russia e l’Ucraina.

Uno di questi è il giornale online, in lingua russa, “Dochti” che vuol dire “Pioggia”.

“Ho una lista di circa quattrocento uomini e ci sono feriti e uccisi” ha dichiarato a “Dochti” il Comitato delle Madri dei Soldati. Link: (http://tvrain.ru/articles/komitet_soldatskih_materej_sostavil_spisok_iz_400_ranenyh_i_ubityh_rossijskih_soldat-374625/)

L’elenco sarebbe stato compilato da varie fonti nelle forze armate russe grazie all’impegno del Comitato delle Madri. “Dai dati raccolti – si legge nel quotidiano russo – si evince che i caduti e i feriti sono centinaia e appartenenti a numerose unità militari dell’esercito russo, tra cui diverse brigate di fanteria motorizzata: tra i caduti ci sono i 19 soldati della brigata Voronezh-Shumlenskoy Red Banner agli Ordini di Suvorov e della brigata Vladikavkaz, (Ossezia del Nord), 17 guardie della Brigata di Fanteria motorizzata provenienti dalla città di Shali (Cecenia), 8 Guardie della brigata motorizzata Chatou (Cecenia) .”

Secondo il Comitato, oltre a quelli già citati nella lista ci sarebbero altri caduti in altre unità dell’esercito russo. L’elenco di morti e feriti non è definitivo ed è costantemente aggiornato.

Gabriele Bonafede

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