LE IDEE/ La Leopolda easy con il suo esercito di yes men

MENTRE RENZI E I SUOI CELEBRANO SE SE STESSI, UN’ALTRA ITALIA – QUELLA DELLA CGIL – E’ SCESA IN PIAZZA PER RIVENDICARE IL DIRITTO AL LAVORO. E ALLA VITA

di Mari Albanese

La Leopolda è easy ed è lo specchio dello sfaldamento politico con cui ci confrontiamo ogni giorno. Il potere indossa panni borghesi, alto borghesi e arreda un ex stazione con design all’avanguardia: lavagne, biciclette rotte, schermi piatti, tavoli tecnici e tematici e soprattutto un esercito di yes men. Tutto come da copione e il regista è ormai da anni il quasi quarantenne più fico d’Italia che si presenta al Paese col suo idioma italo-fiorentino, simpatico o disprezzabile, dipende dai punti di vista, ovvero Matteo Renzi il figlioccio dell’ormai anziano Caimano.

La Leopolda è easy e mentre un milione di lavoratori è sceso in piazza con la Cgil per reclamare il proprio diritto alla vita e al futuro, il baby Caimano se ne infischia e il Job act andrà avanti per il bene del Paese. E se lo dicono loro c’è da crederci. Peccato che i sindacati non siano d’accordo, peccato che a chiedere giustizia sia la base del Paese, quella meno easy e costretta a far quadrare i propri conti ogni giorno.

Certo, alla Leopolda c’era tanta bella gente da vedere, uomini in maniche di camicia, donne strette dai loro abitini deliziosi, giovani che vogliono cambiare l’Italia rottamando il vecchio, insomma un’élite culturale ed economica che non rappresenta affatto la maggioranza. Verrebbe da dire maledetta democrazia, quanto ancora quel 40,8% sarà spacciato per grande plebiscito alle politiche neo liberiste del Premier? Ma vi ricordate le ragioni dell’autoproclamazione di Renzi, ovvero l’urgenza della legge elettorale? Come è finita?

Ma un certo imbarazzo anti-borghese forse gli italiani lo hanno provato nei confronti di Cuperlo e di Civati, la cosiddetta sinistra del Partito Democratico che nelle piazze è al fianco dei lavoratori e in Parlamento continua invece a votare i diktat del capo. Schizofrenia politica o puro opportunismo simil ideologico? Non sono anche loro la causa delle politiche assurde e a sostegno dei poteri forti del loro segretario che di sinistra certo non è? Come si può dichiarare tutto e il contrario di tutto allo stesso tempo?

Che dire poi del nostro governatore Rosario Crocetta, renziano dell’ultima ora, o meglio all’occorrenza, pronto a portare in Italia la causa della povera Nelli? Ma siamo davvero diventati matti? Cosa ne penserà il PD al suo ritorno? Il segretario regionale Fausto Raciti saprà imporre il sentire del suo partito oppure farà come Cuperlo insegna, ovvero nelle stanze del potere tutto è possibile mentre fuori si ha perfino il diritto di rinnegare se stessi? Tradotto dal politichese, il giovane si venderà per un piatto di lenticchie oppure salverà la faccia?

Ma di cosa stiamo parlando, cari amici? Di un Paese che agonizza, di milioni di donne e di uomini che non sanno più come andare avanti mentre la leggerezza e l’arroganza dei privilegiati imperversa col suo tanfo di tecnologia e cinguetta idiota a suon di twitter.

Che la Leopolda raggiunga davvero la base di questo Paese, i circoli territoriali che non esistono più, le città, i paesi, i quartieri, le fabbriche, i call center… che i cantieri siano aperti alla gente comune non ad un gruppo di malpensanti che si impongono come schiaffi al diritto ad esistere di ognuno di noi. Che l’ex stazione, diventata garage di alto design, sappia ricordarsi delle tante officine che oggi non sanno più come sbarcare il lunario.

 

Redazione

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