«I sentieri si costruiscono viaggiando» scriveva Kafka e Le Formiche ne sanno qualcosa. Il quartetto palermitano, nato nel 2010 dall’amore per il sound rock, supera i vicoli di quartiere per conquistare lo stivale. Ultimo traguardo in ordine di tempo il Reset Festival di Torino, il format musicale che si è tenuto all’inizio di settembre. Le Formiche, unica band siciliana tra le quattro selezionate per la sezione Rehub, si è immersa in un laboratorio musicale di cinque giorni affiancata da un professionista affermato: Ermal Meta . Dall’esperienza nasce in soli due giorni La mia volta buona, nuova creatura di prossima pubblicazione che recupera l’essenzialità del testo attraverso un linguaggio semplice trasportato in musica.
«C’è stata subito sintonia con Ermal Meta – racconta Giuseppe La Formica, voce e chitarra del gruppo – veniamo da esperienze comuni: una band, un furgone e spirito di sopravvivenza ». «In questa canzone, che sarà inserita nel nuovo album, parliamo per la prima volta di noi, con l’auspicio che adesso, dopo tanti sacrifici arrivi una svolta per la nostra carriera» conclude. Dopo Figli di nessuno, album d’esordio del 2013 dalle atmosfere cupe, la band – composta anche da Valerio Mina – chitarra; Carmelo Drago – basso; Davide Terranova – batteria – lavora al nuovo album con uno spirito diverso, conseguenza di una maggiore maturità.
«Abbiamo deciso volutamente di prenderci del tempo prima di lavorare al nuovo album – continua Giuseppe – per girare l’Italia, fare nuove esperienze e aumentare in nostri seguaci». Così è stato per la rock band vincitrice nel 2015 del Beck’s Unacademy Live a Milano e oggi pronta a rimettersi in gioco con un lavoro inedito. Sarà un disco che riscopre il beat anni’80 senza rinunciare alla carica esplosiva del rock. «Le Formiche hanno voglia di ballare con canzoni vestite di una nuova solarità- continua Giuseppe, la penna del gruppo- a differenza del disco precedente in cui abbiamo raccontato storie di vita quotidiana inserite in contesti difficili». Secondo il motto della band “osservare e raccontare” il disco, pensato come un libro di fiabe, avrà come tema portante il viaggio. Dopo le esperienze artistiche fatte fuori dalla Sicilia i brani racconteranno di gente incontrata, conosciuta e lasciata andare. Un viaggio spirituale alla ricerca di se stessi , ma anche fisico, specchio di chi è costretto a lasciare la Sicilia per mancanza di opportunità di lavoro. Tema molto sentito dalla band che si autoproduce da anni e che cerca di mandare avanti il progetto facendo altri mestieri.
La rock band si esibirà il 30 settembre alle 21,00 a I Candelai, serata -esperimento nella quale verranno eseguiti brani vecchi e nuovi. Da metà ottobre il gruppo si chiuderà in studio per scegliere e comporre i brani, prima di passare alla fase di pre-produzione prevista a novembre. Per l’inizio del nuovo anno prenderanno vita nuove storie secondo la ricetta Le Formiche.
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