L’anno che è appena trascorso non è fatto solo di politica, cose fatte e promesse per il 2017 che verrà. Gli ultimi 12 mesi sono stati pieni di cronaca, arresti eccellenti e storiche inaugurazioni. Abbiamo scelto un caso al mese, raccontato attraverso foto e video. Ogni fatto accaduto e selezionato dalla redazione di MeridioNews è stato un momento importante per il capoluogo etneo e per la provincia, in positivo o in negativo. In una lunga carrellata da gennaio a dicembre, ecco il 2016 di Catania.
1. Gennaio – Crisi Wind Jet, arrestato di nuovo Nino Pulvirenti
Il 29 gennaio finisce in manette
Antonino Pulvirenti, presidente della compagnia low cost catanese e patron del Calcio Catania. Assieme a lui, nel mirino della magistratura c’è il suo amministratore delegato, Stefano Rantuccio. Si tratta di un’indagine della guardia di finanza etnea che indaga per bancarotta fraudolenta rispetto al fallimento di Wind Jet. L’operazione si chiama Icaro, dal nome del personaggio mitologico che volle volare troppo vicino al sole.
2. Febbraio – Operazione I vicerè, 109 arresti nel clan dei Laudani
Centonove ordinanze di custodia cautelare, delle quali 106 in carcere e tre ai domiciliari. Sono i numeri di una delle più imponenti operazioni antimafia degli ultimi anni. Sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori c’è il clan Laudani, attivo nell’Acese, e praticamente azzerato grazie ai racconti del primo – e finora unico – collaboratore di giustizia della famiglia: è Giuseppe Laudani il pentito che racconta ai magistrati il sistema di potere costruito da suo nonno, il boss ergastolano Sebastiano.
3. Marzo – La bufala del terrorista con il passaporto Isis
A dicembre 2015, dopo il suo sbarco a Pozzallo, sul cellulare del
21enne siriano Mourad El Ghazzaoui vengono trovate alcune immagini tra cui una che, secondo i quotidiani locali e nazionali, sarebbe un documento dello Stato islamico. Il giovane, sospettato di terrorismo, viene rinchiuso nel carcere di Rossano Calabro (in provincia di Cosenza), un luogo definito «la Guantanamo italiana». Ma un’inchiesta di MeridioNews ha svelato che le immagini contenute in quello smartphone altro non erano che fotomontaggi in giro su internet da anni: una presa in giro rivolta a un noto cantante siriano emigrato in Svezia.
4. Aprile – Messa in suffragio di Mussolini, saluti romani anche dall’altare
Sono almeno una trentina le braccia alzate che rivolgono un saluto romano all’altare della chiesa di Santa Caterina, in via Umberto. Come ogni anno si tiene a Catania, il 28 aprile, la celebrazione eucaristica in suffragio di Benito Mussolini. A celebrare l’omelia è padre Salvatore Lo Cascio, chiacchierato ex parroco di Librino e padre spirituale del defunto boss di Cosa nostra Giuseppe Ercolano.
5. Maggio – Motociclista sbanda sul cordolo della nuova pista ciclabile
Un incidente autonomo, causato dal cordolo dell’allora neonata pista ciclabile del lungomare di Catania. Un uomo a bordo di una Bmw di grossa cilindrata è rimasto gravemente ferito dopo avere sbattuto la testa sull’asfalto. L’ambulanza è arrivata in pochi minuti e lo ha trasferito all’ospedale Cannizzaro, dove è stato ricoverato in prognosi riservata con un pesante trauma cranico. Nonostante la presenza di alcuni testimoni, nessuno di loro è stato sentito dalla polizia municipale, arrivata sul posto pochi minuti dopo. I cordoli sono stati successivamente segnalati con delle transenne.
6. Giugno – La «vergogna» di due turisti trevigiani sull’Etna
Un viaggio di sei giorni lungo la costa orientale della Sicilia e, soprattutto, lo sdegno per le condizioni del parco dell’Etna. Lo descrivono Giada Pastore ed Enrico Zeffiro, due turisti arrivati da Treviso per trascorrere un periodo di vacanza sull’Isola. «Quello che abbiamo visto è la bellezza naturale mozzafiato del vulcano – scrivono in una lettera indirizzata alle istituzioni regionali – Ma quello che abbiamo visto è anche, purtroppo, incuria e sporcizia, discariche vere e proprie lungo le piazzole di sosta e immondizie lungo ogni metro lineare del ciglio della strada. La situazione è drammaticamente diffusa per le strade del Parco».
7. Luglio – Giovane di 34 anni investito dopo una lite al Mama sea
Carmelo Platania aveva passato la serata nella nota discoteca di Aci Castello Mama sea, dove aveva festeggiato il suo 34esimo compleanno. Ma una lite avvenuta all’interno del locale si sarebbe trascinata fino alla strada, via Antonello da Messina. Dove Platania e un suo amico sono stati investiti volontariamente e trascinati sull’asfalto per un centinaio di metri. La Peugeot 1007 usata come ariete è stata bruciata a Nicolosi all’alba dell’indomani. Secondo gli inquirenti, alla guida dell’auto c’era il 24enne di Mascalucia Francesco Guardo: l’accusa nei suoi confronti, in un primo momento, era di tentato omicidio. Poi Carmelo Platania è morto in ospedale, dopo venti giorni di agonia, e la sua situazione è peggiorata.
8. Agosto – Il cugino del boss gestisce i parcheggi delle spiagge libere
Orazio Buda, classe 1963, è il cugino del boss del clan Cappello Orazio Privitera. Era finito in manette nel corso di un’operazione antimafia del 2014 ed era stato il destinatario di una confisca da 600mila euro nel 2016. Nel corso dell’estate, a lui è stato affidato il ruolo di responsabile dei parcheggi delle spiagge libere comunali della Playa da parte della ditta Caffè Napoleon, vincitrice dell’appalto del Comune di Catania. «Bisogna dargli una possibilità», diceva il titolare della cooperativa in risposta a MeridioNews. Ma dopo qualche giorno Buda e Alfio Vecchio – un altro dipendente dell’azienda, anche lui coinvolto nell’inchiesta di due anni fa – si sono dimessi.
9. Settembre – Vittorio Emanuele, medica aggredita al pronto soccorso
Solo il primo di una lunga serie di casi di dottori e dottoresse aggrediti al pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele di via Plebiscito. Un caso, raccontato da questa testata, che ha fatto esplodere il problema della sicurezza per il personale sanitario nei nosocomi cittadini. E che ha portato alla denuncia per minacce, interruzione di pubblico servizio e violenza nei confronti di una donna di 48 anni. Ma la storia è servita anche a raccontare il disagio di chi opera in corsia, soprattutto dopo che i posti di polizia all’interno delle strutture sono stati ridimensionati.
10. Ottobre – Arrestato per tangenti il sindaco di Aci Catena Ascenzio Maesano
L’arresto del sindaco catenoto Ascenzio Maesano e del consigliere comunale Orazio Barbagallo è l’inizio di un momento travagliato per il Comune di Aci Catena. I due sono accusati di avere preso una o più mazzette da parte di Giovanni Cerami, imprenditore e referente della società Halley consulting. L’obiettivo della tangente sarebbe stato garantirsi un appalto per la gestione dei servizi informatici del municipio. Le dimissioni del primo cittadino e del consigliere aprono a quelle di quasi l’intero senato cittadino, costringendo la Regione a nominare un commissario: è Vincenzo D’Agata, ex procuratore capo di Catania.
11. Novembre – Mafia in Comune, le scomode parentele dei consiglieri
Nel corso di una complicata audizione in commissione nazionale antimafia, la prefetta di Catania Maria Guia Federico parla del senato cittadino etneo. Dopo che una relazione elaborata dalla commissione regionale guidata da Nello Musumeci aveva fatto emergere le ombre di Cosa nostra su Palazzo degli elefanti. Degli otto consiglieri citati dai deputati Ars, la prefetta ne riprende solo tre. E due ne aggiunge. Alla prima categoria appartengono Riccardo Pellegrino, Erika Marco e Lorenzo Leone. Nella seconda, invece, entrano la presidente Francesca Raciti e il consigliere di circoscrizione Mario Tomasello (quest’ultimo poi finito ai domiciliari per un presunto giro di truffe alle assicurazioni).
12. Dicembre – L’apertura della stazione Stesicoro della metropolitana
Ci sono voluti 16 anni e un lungo elenco di difficoltà. Ma alla fine la nuova stazione della metropolitana di Catania, in corso Sicilia, è stata inaugurata. Alla presenza del sindaco Enzo Bianco e del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Ma le critiche non sono mancate, soprattutto per quanto ancora c’è da fare. «Dopo quasi 17 anni non potevano finirla per bene?», dicono molti cittadini. Nel complesso, però, la novità piace. E la notte di Capodanno i treni saranno gratuiti e in servizio fino alle due del mattino, per permettere ai cittadini di partecipare senza prendere la macchina al concerto in piazza Duomo.
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