Lavoro-Sportelli multifunzionali: convocato il Tavolo tecnico, la Bonafede… scappa a Roma

C’era da aspettarselo ed è accaduto. L’assessore regionale al lavoro, Ester Bonafede, convoca il Tavolo tecnico specifico per affrontare le pendenze della filiera dei Servizi formativi e non si presenta, facendo saltare l’incontro. E quel che è più grave non ha ritenuto di dovere incaricare alcun rappresentante dell’Ufficio di Gabinetto o della Segreteria tecnica.

Quindi, dopo settimane di sollecitazioni rivolte dalle organizzazioni sindacali e datoriali al Governo regionale, la convocazione fissata per ieri pareva aver tracciato uno spiraglio di concretezza. Ed invece, l’ennesimo scivolone della Bonafede amplifica il fallimento a tutto tondo dell’azione politica dell’assessore.

Lo avevamo detto più volte in diversi precedenti articoli, dove contestavamo la totale assenza dell’assessore Bonafede, disinteressata a espletare la funzione che le compete in materia di lavoro e politiche attive. Ieri, appresa la notizia dell’assenza della Bonafede, pare per l’ennesimo incontro urgente al ministero (di venerdì?), il dirigente generale del dipartimento lavoro, Anna Rosa Corsello, ha mostrato un inconsueto imbarazzo. Non è che il presidente della Regione, Rosario Crocetta, abbia già pronto il sostituto?

Due le ragioni dell’imbarazzo: la prima legata all’assenza di un rappresentante della parte politica e cioè l’assessore o chi per lei, la seconda legata alla impossibilità di svolgere la riunione in assenza di disposizioni specifiche mai fornite. Una vera e propria ecatombe. Si avvicina la fine di luglio e con agosto alle porte, mese rinomato per le ferie e la scarsa propensione al lavoro in ufficio, la scadenza del 30 settembre appare sempre più vicina.

È sempre più concreto il rischio di mobilità di circa mille e 850 operatori degli Sportelli multifunzionali, a causa dell’incapacità o della volontà del Governo regionale di decidere sulla proroga, di produrre atti amministrativi vincolanti come un nuovo bando triennale per la gestione delle politiche attive del lavoro in Sicilia.

La filiera dei Servizi formativi è al collasso anche per via del mancato sblocco delle rendicontazioni relative alle prime due annualità. Se ne sono accorti anche i sindacati, la situazione rischia di sfuggire di mano. In una nota unitaria durissima, che stigmatizza il comportamento della Bonafede, stamane Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola hanno proclamato lo stato di agitazione e convocato l’assemblea esterna delle rappresentanze sindacali per il prossimo 24 luglio, davanti la sede dell’assessorato regionale per la Famiglia, le Politiche sociali e il Lavoro. Insoddisfatti i sindacati confederali hanno abbandonato il Tavolo dopo aver evidenziato l’inconsistenza dell’azione di governo della Bonafede.

Il disappunto manifestato dai citati sindacati deriva dal mancato rispetto degli impegni assunti dal presidente Crocetta e dagli assessori Scilabra e Bonafede in sede di sottoscrizione dell’accordo del 4 e 7 giugno 2013. “Le determinazioni derivanti dall’accordo sottoscritto a giugno, si legge nella nota congiunta, avrebbero dovuto essere oggetto di specifico tavolo tecnico aperto presso l’assessorato, che, fino ad oggi non è stato attivato, e, anzi, per ben tre volte rinviato, o convocato in assenza dell’Assessore, con la sola presenza di sia pur autorevoli soggetti dell’Amministrazione, che tuttavia non possono sostituirsi a chi ha la delega del Presidente nel dettare gli indirizzi politici sul delicato settore in questione”.

Sono le organizzazioni sindacali a ricordare al Governo del trio “dei sogni e dei rinvii” CSC+B (Crocetta, Scilabra, Corsello+Bonafede,) gli impegni assunti e disattesi. Dalla nota congiunta riportiamo sull’argomento il seguente passaggio. “le organizzazioni sindacali hanno reiterato la richiesta d’incontro urgente, rammentando all’assessore che nel negoziato seguito alla mobilitazione dei lavoratori della formazione professionale, una parte non irrilevante sulla quale il Governo, nella sua massima espressione, ha assunto impegni riguarda il funzionamento dei Servizi Formativi retti dal Dipartimento Lavoro e finanziati ai sensi degli avvisi 1 e 2 del 2010 dell’allora esistente Agenzia per l’Impiego, alle loro prospettive, ed alla soluzione di tutte le pendenze che riguardano i finanziamenti e che consentirebbero di alleviare l’insostenibile situazione economico – salariale dei lavoratori.

Infatti, nell’accordo negoziato tra il 4 ed il 7 giugno, e sottoscritto alla presenza dei rappresentanti del Governo e delle Amministrazioni del Lavoro e dell’Istruzione, per quanto riguarda questa filiera, il Dipartimento regionale del Lavoro si era impegnato a procedere ad una rapida chiusura delle rendicontazioni relative alle attività a valere sugli avvisi 1 e 2/2010 e all’erogazione dei saldi a valere sulla prima e seconda annualità nonché il secondo acconto sulla terza, entro al massimo il 15 luglio p.v.”. Invece il Governo regionale ha mostrato tutta quanta la sua incapacità decisionale ed amministrativa, perché non ha saputo garantire la conclusione dell’istruttoria entro i termini di 30 giorni previsti dalle normative regionali sul procedimento amministrativo.

Così come nulla si sa dell’impegno più volte assunto dal presidente Crocetta e dalla Bonafede di assicurare l’utilizzo dell’intero stanziamento pari a circa 19 milioni di euro della priorità 7 del Piano Giovani per garantire la continuità delle attività degli sportelli multifunzionali sino al 31 dicembre 2013 e, nel contempo, procedere alla predisposizione del nuovo bando entro il 30 giugno 2013.

Le organizzazioni sindacali confederali hanno preso chiara posizione anche nei confronti del presidente Crocetta. Nella nota congiunta richiamata hanno chiesto, a chiare lettere, se l’ attuale e incomprensibile inazione dell’Assessore alla Famiglia, al Lavoro ed alle Politiche Sociali sia da intendersi come la volontà del Governo di disimpegnarsi dalle determinazioni assunte in sede di confronto. Aggiungiamo che se la risposta dovesse essere negativa, ci chiediamo quali siano le reali intenzione del governatore.

In un mese di vertenza sindacale (maggio 2013) ha sottoscritto un accordo sulle cose da fare nel settore della formazione professionale per poi disattenderlo il mese successivo, non attuando nulla di quanto sottoscritto. Una coerenza di cui vantarsi.

Ci chiediamo: vi sono interessi speciali che motivano questo atteggiamento? Quale sarà la mossa di Crocetta, mantenere e potenziare il settore, capitalizzando le professionalità acquisite dai circa 2 mila lavoratori in oltre dieci anni a di ininterrotta attività? Oppure chiudere l’esperienza degli Sportelli multifunzionali? Ancora per quanto tempo gli operatori dovranno attendere di conoscere un’idea di riforma?

 

 

Giuseppe Messina

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