Lavoro, i 3 mila Pip di Palermo escono dal ‘letargo’ e tornano in piazza

Gli ex Pip di Palermo si sono svegliati. E oggi tornano a protestare per le via della città. Alla buon’ora si sono accorti di essere il primo blocco di lavoratori precari della Sicilia che il Governo nazionale di Enrico Letta e il Governo regionale di Rosario Crocetta, potrebbero mandare a casa.

La notizia l’abbiamo già data ieri. Precisando che sono tre le direttrici sulle quali si sta muovendo il Governo regionale: demansionamento per un bel numero di dirigenti regionali (si parla di un buon 50 per cento, circa 900 dirigenti), sbaraccamento del precariato e nuove tasse per le imprese.

I primi ad essere colpiti sono gli ex Pip di Palermo. Ai quali hanno, di fatto, tolto il posto di lavoro. Prestavano servizio presso gli uffici della Regione. Portando ogni mese a casa 800 euro più i contributi.

Un paio di settimane fa si sono fatti riempire la testa di promesse da parte del Governo della Regione. Di fatto si sono accontentati della perdita di un posto di lavoro, precario quanto si vuole, ma lavoro. Li hanno sbattuti fuori dagli uffici della Regione in cambio di un sussidio di disoccupazione pari alla stessa cifra che guadagnavano ogni mese prima. Ma senza contributi previdenziali.

Se qualche anno fa un qualunque Governo avesse proposto a un qualunque lavoratore il taglio dei contributi previdenziali sarebbe successo un casino. Ormai, invece, tutto questo rientra nell’ordinario. L’Unione Europea è servito a questo: a ridurre le garanzie ai lavoratori.

Ovviamente, come sta avvenendo con gli operai della Forestale, con sta avvenendo con i lavoratori della Formazione professionale, il Governo regionale si è guardato bene dal mantenere gli impegni assunti con gli ex Pip di Palermo.

Sul quello che sta succedendo nel mondo degli operai forestali riferiremo tra qualche ora. Sul mancato impegni rispettati dal Governo della Regione in barba a un’intera Assemblea regionale siciliana, in barba a Cgil, Cisl e Uil e in barba agli Enti formativi potete leggere già l’articolo in altra parte del giornale.

Sui Pip il ‘bordello’ dovrebbe iniziare in queste ore. I circa 3 mila precari non hanno beccato un euro a maggio. E non hanno beccato un euro fino ad oggi. Molti di loro non sanno più come mettere d’accordo il pranzo con la cena. Ma al Governo della Regione – di ‘Sinistra’ – di questi problemi non gliene può fregare di meno. E hanno ragione: ogni assessore regionale, ogni mese, si mette in tasca 20 mila euro lordi (circa 14-15 mila euro). Il presidente della Regione di più.

Facendo quattro conti, ogni assessore regionale – volendo lasciare fuori il presidente della Regione – ogni mese si mette in tasca quello che ogni ex Pip porterebbe a casa in un anno e mezzo (ammesso che venga pagato…).

A questo punto, lanciamo una proposta: siccome il Governo regionale ha assunto con questi lavoratori un impegno che non ha mantenuto, chiediamo ai 12 assessori regionali di fare un ‘fioretto’, donando la metà delle retribuzioni.

Con questi soldi si potrebbero iniziare a pagare i 3 mila precari che non hanno cosa mangiare. Siamo certi che i 12 assessori regionali, con 7-8 mila euro al mese, un piatto di pasta al giorno dovrebbero rimedialo…

In questo modo il Governo Crocetta dimostrerebbe, con i fatti e non con le solite chiacchiere, una fattiva buona volontà…

 

Redazione

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