Lavori pubblici in Sicilia? Tutto bloccato da Crocetta & dal Pd

La crisi economica morde, dai mercati mondiali a Roma, fino alla Sicilia. Ma la Regione, al di là dei proclami, non riesce ad assicurare alla ‘macchina’ amministrativa nemmeno quel minimo di funzionalità che potrebbe alleviare lo stato ‘comatoso’ dell’economia dell’Isola. Succede nel settore dei lavori pubblici, dove lo sfascio del Governo di Rosario Crocetta tocca lo Zenit.

Così succede che, per effetto del Decreto Presidenziale n. 6 del 18 gennaio 2013 (Regolamento d’attuazione del Titolo II della legge regionale 16 dicembre 2008, n. 19, Rimodulazione degli assetti organizzativi dei Dipartimenti Regionali di cui al decreto del Presidente della Regione 5 dicembre 2009, n. 12 e successive modifiche ed integrazioni), è stato istituito, presso l’assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, il dipartimento regionale Tecnico. (a sinistra, foto tratta da loschermo.it)

Ebbene, dall’1 marzo di quest’anno – e siamo già a maggio! – il personale, le attività, le funzioni attribuite alle strutture intermedie del Dipartimento regionale tecnico avrebbero dovuto essere pienamente operative per assicurare continuità alle attività svolte fino a quella data dal dipartimento Infrastrutture, Mobilità e Trasporti.

Invece, fino ad oggi, i compiti del nuovo dipartimento Tecnico non vengono svolti a causa del mancato insediamento del dirigente generale indicato, a suo tempo, dalla Giunta Crocetta nella persona di Tano Grasso. Quest’ultimo, però, non è mai stato incaricato ufficialmente a ricoprire questo ruolo, forse per motivi legati a fatti burocratici. Da qui la conseguente mancata assegnazione del personale e degli affidamenti di direzione delle strutture intermedie, aree e servizi e delle Unità Operative di Base.

Insomma, tutto bloccato in attesa che il presidente Crocetta, il suo mentore Giuseppe Lumia e il Pd siciliano trovino la ‘quadra’ sulla spartizione del potere. Bisogna trovare un dirigente generale che non sia troppo ontano dal presidente della Regione, che sia gradito a Lumia e che, contemporaneamente, non faccia troppa ‘ombra’ ai ‘nemici’ interni al Pd siciliano di Lumia. In attesa che Crocetta e Lumia si decidano, l’economia siciliana è bloccata.

Fino ad oggi gli effetti di questo incredibile immobilismo del Governo sono stati devastanti. In attesa dell’arrivo del nuovo dirigente generale non è stata comunicata ai dirigenti delle strutture preesistenti alcuna proroga delle attività svolte fino al 28 febbraio 2013.

Un blocco totale dei servizi che ha causato e continua a causare disservizi gravi che sono oltremodo insopportabili, e inspiegabili, in un momento di forte crisi e stagnazione economica. Uno scenario in perfetta antitesi con i proclami di efficienza della ‘macchina’ burocratica regionale sbandierata nelle tante trasmissioni televisive dal Presidente Crocetta.

Il blocco di questa delicatissima branca dell’amministrazione regionale – della cui gravità, purtroppo, solo i tecnici hanno piena contezza, con riferimento agli ingegneri, agli architetti e al mondo imprenditoriale – ha determinato effetti negativi a catena nei Comuni dell’Isola già in crisi.

Il dipartimento regionale tecnico, infatti, oggi è chiamato ad espletare la vigilanza tecnica su tutti i lavori pubblici in Sicilia e, quando inizierà a funzionare (ma quando?) avrà pure compiti di consulenza e collaborazione con gli Enti locali, oltre che di progettazione di opere pubbliche e di direzione dei lavori!

Lo sfascio provocato da un Governo che non decide per problemi legati ad assetti di potere si è scaricato anche sugli Urega (Uffici regionali per l’espletamento di gare per l’appalto di lavori pubblici) transitati nel nuovo dipartimento. Anche gli Urega sono bloccati essendo decaduti i dirigenti responsabili.

Per mettere in moto questi uffici che si occupano e si preoccupano di fatti tecnici e amministrativi complessi non bastano le dichiarazioni in Tv. Però dai territori già allo stremo, con il mondo dei lavori pubblici bloccato, arrivano lo stesso le sollecitazioni, spesso dettate dalla disperazione. Sono i Comuni che, in molti casi, pur potendo mettere in moto lavori, dando risposteai tanti disoccupati, rimangono bloccati dalla Regione.

Così qualche dirigente o funzionario, non sentendosela di abbandonare l’economia siciliana, qualche volta impartisce lo stesso direttive: ma lo ha fatto e lo fa a proprio rischio e pericolo, perché abusa di una funzione che l’amministrazione regionale non gli ha ancora riconosciuto. Un delirio.

Fine dei problemi? Non esattamente. I Geni Civili tutti, transitati nel nuovo dipartimento, non si capisce a chi rispondano. In assenza del dirigente generale nessuno capisce come continuino a lavorare. Tra l’altro, insieme agli innumerevoli compiti a cui sono già chiamati ad adempiere, sono stati caricati dell’onere della vigilanza e del rilascio dell’attestazione regionale di conformità finale in materia di edilizia residenziale pubblica agevolata/convenzionata.

Di fatto, al di là delle chiacchiere, e al di là della parte della Finanziaria regionale che dovrebbe rilanciare questo settore, l’edilizia residenziale pubblica agevolata/convenzionata della Sicilia (a contributo regionale) è paralizzata.

Ad oggi le imprese, comprese le cooperative edilizie che godono delle agevolazioni finanziarie, non riescono ad ottenere l’attestato regionale di conformità finale (i Geni Civili rispondono che non hanno ricevuto alcuna disposizione in merito: scenario tipicamente kafkiano…).

Tutto questo con ricadute pesantissime sui mutui contratti che vengono calcolati e pagati ai tassi correnti non potendo accedere alle agevolazioni previste non liberabili in mancanza del visto regionale necessario. Di fatto, un’ulteriore, gratuita e folle penalizzazione per il mondo dei lavori pubblici siciliano già in ginocchio.

Per non parlare del blocco del più importante organo tecnico della Regione siciliana: la Commissione regionale tecnica sui lavori pubblici il cui presidente è il dirigente generale del dipartimento regionale Tecnico che non c’è.

In atto, questa Commissione, chiamata a svolgere compiti delicatissimi, pur essendo presieduta, per il periodo transitorio, dal dirigente generale del dipartimento Infrastrutture, Vincenzo Falgares, non è nel pieno dell’operatività. Questo perché è il presidente della Commissione che ha il potere di convocazione e Falgares, non essendo un tecnico, non ha la pienezza delle competenze.

Di fatto, anche questa importante Commissione non lavora, con grave nocumento per le opere pubbliche – alcune delle quali fondamentali – da realizzare nell’Isola. Follie su follie. 

Bisognerebbe procedere velocemente all’assegnazione del personale agli Uffici e all’affidamento degli incarichi dirigenziali fondamentali per consentire l’operatività del nuovo dipartimento, ponendo fine ai gravissimi disservizi attuali.

Saprà il Governo Crocetta raccogliere questo invito?

 

Redazione

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