Lavori in corso al Massimino

Ci avevamo sperato un po’ tutti, dalla società ai tifosi, ma purtroppo la riapertura dello stadio Angelo Massimino di Catania non sarà più una cosa fattibile, almeno fino alla fine di questo lungo e travagliato campionato. Il Conciliatore Angelo Piazza ha preso atto dell’accordo conciliativo tra la Società Calcio Catania e la FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) a seguito dell’istanza relativa alla sanzione inflitta alla società per i gravissimi episodi verificatisi il 2 febbraio 2007 in occasione della gara interna della squadra rossazzurra contro il Palermo, in cui perse la vita l’ispettore capo di polizia Filippo Raciti. L’accordo a cui sono pervenute le parti in causa è molto chiaro: gli ultimi due incontri, quello con il Milan e l’ultimo con il Chievo, saranno giocati in campo neutro.

Tuttavia la società etnea potrà usufruire di una grande concessione: non solo gli abbonati, ma tutti i tifosi che vorranno sostenere la squadra catanese in queste ultime e delicate fasi del campionato potranno assistere ad entrambe le partite. A tal proposito i dirigenti della società si sono detti molto soddisfatti della decisione, nonostante abbiano palesato l’amarezza di non essere riusciti a portare a casa quello per cui si erano battuti: il Catania al Massimino con il proprio pubblico. Il verdetto ha inoltre stabilito che il Catania calcio dovrà pagare un’ammenda di 20.000 euro.

I dirigenti hanno garantito il loro impegno al fine di sollevare la FIGC da qualsiasi pretesa risarcitoria nei suoi confronti. Da ricordare a tal proposito le richieste di indennizzo da parte di 86 tifosi del Catania, richieste tuttora pendenti in appello. La società etnea ha poi riconfermato la decisione di devolvere alla vedova Raciti la somma di 30.000 euro, a titolo di liberalità, un piccolo risarcimento che comunque non potrà mai ripagare la scomparsa del giovane poliziotto.

Andiamo ora alle ultime novità che riguardano in prima persona proprio la struttura di piazza Spedini. I nostri inviati, molto incuriositi da alcune barriere divisorie che da lunedì scorso si trovavano in ordine sparso intorno allo stadio, si sono recati ieri sul posto per capire come e in che modo potessero essere utili alla rifondazione del piano di protezione previsto per il prossimo campionato del Catania. Questa volta gli sbarramenti, che qualche giorno prima erano disseminati un po’ ovunque, anche a ridosso delle strade adiacenti lo stadio, sono apparsi in una disposizione decisamente più sensata, a ricoprire tutto il perimetro dello stadio per una distanza, calcolata in media, di circa trenta metri rispetto all’impianto.

Ancora più incuriositi di prima, i nostri corrispondenti si sono diretti verso l’ingresso di piazza Spedini per saperne di più. L’entrata, piuttosto indisturbata, lascia presagire qualcosa che ancora deve essere migliorata, ad esempio la sorveglianza, quando ecco fare capolino i primi tornelli, perfettamente a norma, posizionati in ogni ingresso dello stadio.

Molto bene, nonostante l’ingresso inosservato si parte con il piede giusto. Sempre indisturbati i nostri inviati si dirigono verso l’ingresso del campo da gioco ed anche in questo caso riescono ad entrare senza alcuna difficoltà. Meglio per loro, almeno hanno potuto constatare la quasi perfetta tenuta del manto erboso, anche se le panchine ancora avrebbero bisogno di qualche miglioramento. Poco male, la vista del glorioso campo da gioco del Cibali è sempre una grande emozione per tutti. Peccato però che grandi squadre, come il Milan, l’Inter e la Roma, tanto per citarne qualcuna, non hanno avuto la possibilità di giocarci. Peccato anche per i tifosi, che sicuramente hanno perso la grande occasione di vedere Spinesi e compagni all’opera fra le loro mura, sicuramente il pubblico sarebbe stato il dodicesimo uomo in campo e forse la squadra sarebbe già salva da un pezzo. Pazienza, si spera di poter vivere queste grandi emozioni l’anno prossimo.

Uscendo dal campo i nostri corrispondenti si dirigono verso la casa del custode dello stadio, con la speranza di avere qualche delucidazione rispetto alle nuove ed imminenti migliorie che dovranno essere fatte alla struttura. Lui molto gentilmente li accoglie e spiega loro che le barriere al di fuori dello stadio serviranno per chiudere completamente l’area circostante alla struttura, ogni volta che il Catania disputerà le sue partite casalinghe. In questo modo nessuno potrà entrare ed agire nei pressi dell’impianto, se non il personale autorizzato, in primis le forze dell’ordine. Le transenne, come si è visto, hanno degli spazi vuoti, che verranno colmati dalla presenza di cancelli montati su piattaforme scorrevoli, che saranno usati in occasione delle gare interne e che chiuderanno il perimetro dello stadio.

Sempre il custode rivela che i fondi per l’acquisto delle barriere sono stati avanzati dalla società rossazzurra, in modo tale che i lavori potessero essere avviati il più presto possibile. Il Comune, dal canto suo, restituirà tutta la somma o una parte della somma, purtroppo ancora questo non è molto chiaro, al Catania calcio, tramite un pagamento rateale. Inoltre lo stesso ente pubblico si è fatto carico di alcune spese per il miglioramento del circuito di videosorveglianza, oltre che ad altre somme per l’ottimizzazione di alcuni punti nevralgici della struttura (bagni, ringhiere, seggiolini…).

La società del presidente Pulvirenti inoltre ha stanziato altre somme per alcuni apparati di cellule ad infrarossi, per la salvaguardia dello stadio anche quando non si giocheranno le partite. Tale accorgimento sarà utile ad avvertire, tramite un segnale di allarme, la presenza di personale non autorizzato all’interno della struttura.

Ringraziando il gentile custode i nostri inviati d’eccezione guadagnano l’uscita dell’impianto di piazza Spedini, sempre indisturbati ma con due speranze in più:

1) quella di poter vedere di nuovo la gente allo stadio a sostenere la squadra rossazzurra.

2) quella di non rivedere mai più le scene terribili degli scontri fra ultrà e forze dell’ordine, ma soltanto veri tifosi che vanno allo stadio per trascorrere un momento di festa e di allegria.

Guglielmo Aprile

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