Semaforo verde per i lavoratori Asu ed ex Pip, che dopo mesi di limbo amministrativo ed economico, possono tirare un sospiro di sollievo. L’Inps, si legge in una nota diffusa da Palazzo d’Orleans, erogherà i sussidi all’intero bacino di oltre 2.700 lavoratori, fino a fine anno. Dal 2019, salvo impugnative da parte del governo nazionale alla legge finanziaria (ma l’asse che si è creato tra Musumeci e Salvini lascia immaginare una maggiore collaborazione tra il governo nazionale e l’esecutivo regionale), inizierà poi il percorso di stabilizzazione dei lavoratori all’interno della società partecipata Resais.
Ma la vera notizia, nella nota diffusa da Palazzo d’Orleans, sta proprio nelle cifre. «L’Inps – si legge nella nota – a fronte di un impegno della Regione a ripianare 82 milioni del debito pregresso, continuerà a pagare, fino a fine anno, il sussidio ai lavoratori Asu ed ex Pip, previa verifica dell’accreditamento della necessaria provvista finanziaria». Segno che quel debito inizialmente rivendicato dall’Inps e pari a 140 milioni di euro è stato finalmente verificato, rendicontato e quantificato dalla Regione, che questo pomeriggio ha potuto sedere a un tavolo con i vertici dell’Istituto previdenziale.
L’Inps infatti eroga ai lavoratori un sussidio proveniente da fondi della Regione, rispetto al quale percepisce una commissione (circa quattro euro) per ciascuna busta paga. Poco meno di 130mila euro l’anno, in tutto, che la Regione paga (o dovrebbe pagare) all’istituto per il servizio erogato. Da qui a ritrovare un debito di 140 milioni di euro, è stato difficile per il nuovo governo capire come ci si sia potuti arrivare. In realtà, la motivazione resa dall’Inps era legata al fatto che in passato l’istituto non avrebbe atteso soltanto i propri compensi, ma avrebbe proprio anticipato per intero le somme dovute dalla Regione ai lavoratori. Così negli ultimi mesi, dalle parti dell’assessorato alle Politiche Sociali, è partita la corsa alla rendicontazione, per trovare i documenti contabili che corrispondessero al credito vantato dall’Inps.
Oggi Musumeci ha incontrato a Roma il presidente dell’Istituto nazionale di previdenza sociale, Tito Boeri, e nella nota parla di 82 milioni di debito pregresso. È questa, insomma, la cifra certificata nel corso del tavolo tecnico, al quale hanno preso parte anche l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, e il ragioniere generale della Regione, Giovanni Bologna, oltre ai funzionari dell’Istituto. Finalmente «si è discusso della necessità di definire il contenzioso tra i due enti, che si trascina dal 1996, e di istituire un tavolo tecnico che in due mesi verifichi le eventuali ulteriori entità delle somme da corrispondere».
«Appare assurdo – ha dichiarato Musumeci al termine dell’incontro – come in oltre vent’anni la Regione non abbia avvertito l’esigenza di sanare una situazione debitoria così consistente. E non è la sola tra quelle che abbiamo trovato in eredità. Dietro ogni debito ci sono omissioni, distrazioni, mala gestione e forse anche altro. La Regione onorerà i debiti accertati, ma nel frattempo lavoreremo per identificare i responsabili, a qualsiasi livello».
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